Aversa (Caserta) – L’emergenza coronavirus non ferma la solidarietà che, ad Aversa, significa soprattutto Caritas. Il centro di accoglienza per senza dimora sta ospitando 25 persone di cui ben 22 italiani. «Seguiamo le direttive e li teniamo tutti a casa» spiega don Carmine Schiavone. Sono già ospiti da tempo.
«Con l’emergenza – continua il sacerdote – non fanno più dormire alla stazione ferroviaria e la polizia municipale li manda tutti da noi. Per fortuna abbiamo posto. Così ora ne abbiamo altri 12 che però dobbiamo tenere separati dagli altri». Ma ci sono anche privati solidali che aprono le proprie porte. «Un B&B – continua il direttore della struttura di via San Nicola – ci ha dato la sua disponibilità. Così ieri abbiamo portato una madre quarantenne col figlio di 19 che stavano per strada».
La mensa funziona ancora, però coi pasti da asporto e con numeri un po’ ridotti. Invece di 120 persone ne arrivano una novantina. Viene però consegnata la spesa a casa agli anziani (sul web vi sono moltissime associazioni di volontariato che fanno altrettanto) ed è stato attivato un numero di cellulare per le informazioni agli immigrati. Tutti i comuni, in pratica, si stanno munendo di mascherine da fornire a quelle fasce della popolazione più esposta al rischio contagio, ma la distribuzione, eccetto che in qualche caso, non inizierà prima della prossima settimana.