Aversa (Caserta) – In occasione dell’inizio dell’anno giubilare nel 25esimo della riapertura della Basilica abbaziale, sabato 21 marzo il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, ha presieduto la concelebrazione eucaristica di ringraziamento e supplica per la comunità di San Lorenzo.
“Purtroppo l’epidemia che sta colpendo il mondo intero ci impedisce di raccoglierci insieme, come avremmo voluto, per solennizzare l’inizio di questo nostro giubileo”, ha esordito Spinillo nella sua omelia. “Ma anche se partecipiamo a distanza, oggi ci uniamo in preghiera ricordando anzitutto i fratelli e le sorelle morti in questi giorni tanto difficili, e poi volendo sostenere i medici e gli operatori sanitari, i governanti e tutti coloro che – nella vita civile e religiosa – sono impegnati nella cura degli ammalati”.
Nell’invocare sulla comunità parrocchiale di San Lorenzo la benedizione del Signore, il vescovo si è affidato alle parole di San Benedetto: ‘Ascolta, figlio, gli insegnamenti del maestro e apri dolcemente il tuo cuore’: “Ecco, carissimi fratelli e sorelle, raccogliete questo invito affinché possiate essere sempre in ascolto della luminosa spiritualità che i monaci benedettini hanno vissuto in questa Basilica abbaziale. Possiate viverne gli insegnamenti e fare della vostra parrocchia un faro di luce evangelica nella storia della nostra umanità”.
Papa Francesco ha concesso la Grazia giubilare della Sede Apostolica per la ricorrenza del XXV della riapertura della Basilica nell’anno 2020-2021, inviando un Rescritto della Penitenzieria Apostolica per l’Indulgenza plenaria. “Purtroppo l’aggressività del Covid-19 ha reso necessaria l’adozione di misure estremamente drastiche per la salvaguardia della salute dei cittadini, con la conseguenza che anche i festeggiamenti giubilari sono stati rimandati”, ha commentato il parroco monsignor Ernesto Rascato, per il quale “tuttavia, nel giorno della festa di San Benedetto patrono d’Europa, abbiamo comunque voluto fare grata memoria di un quarto di secolo in cui la Parrocchia dell’Abbazia di San Lorenzo, grazie all’opera dei sacerdoti, fedeli, catechisti ed operatori pastorali, ha vissuto una storia ricca di intense esperienze di fede, testimonianza della carità e vita culturale ecclesiale. Inoltre, abbiamo affidato all’intercessione della Beata Vergine, del martire san Lorenzo e del patriarca san Benedetto ogni famiglia perché il Signore liberi il mondo da ogni forma di pandemia”.
Il monastero di San Lorenzo risale al secolo XI, preesistente alla nascita di Aversa, prima contea normanna in Italia. Il luogo eletto da Rainulfo Drengot, primo conte normanno, era nella regione in Octabo, quando già esisteva lì vicino un altro luogo ad Septimum, dove sorgeva da circa un secolo un piccolo cenobio benedettino dedicato al martire San Lorenzo, fondato dai principi longobardi della vicina Capua. Nel secolo XVI questo monastero benedettino viene quasi “rifondato” grazie all’unione con la Congregazione cassinese. Testimonianza di questo momento di straordinario rinascimento spirituale e culturale è la bellezza architettonica del complesso abbaziale con i due chiostri rinascimentali e la grande Basilica a tre navate d’impianto romanico, riconsacrata nel 1627. Il complesso conventuale, dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1807, divenne sede di un Orfanotrofio Militare.
La chiesa abbaziale, chiusa per un secolo dal 1890, solo nel 1979 ne è avviata la ricostruzione, perché crollata in parte durante il terremoto del 11 maggio del 1931, con il restauro avviato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Caserta e diretti dall’architetto Giuseppina Torriero. Nella chiesa abbaziale il 20 giugno 1986 con decreto del vescovo di Aversa, Giovanni Gazza, è stata eretta canonicamente la nuova parrocchia “San Lorenzo fuori le Mura”, riconosciuta civilmente il 6 settembre 1988, per una popolazione alle periferie tra tre comuni: Aversa, Casaluce e Teverola. Il 21 marzo 1995, festa liturgica del Transito di S. Benedetto Abate, l’allora vescovo diocesano Lorenzo Chiarinelli ha riaperto solennemente al culto la Basilica rinnovata, recuperata come spazio di fede, di carità e di cultura per gli uomini del terzo millennio. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA