Succivo (Caserta) – «L’avviso generale a contattarci per chi aveva frequentato per qualche motivo la struttura per anziani Happy Family House di Succivo nei giorni scorsi era un atto dovuto per motivi precauzionali a tutela della salute collettiva». A parlare il sindaco di Succivo, Gianni Colella, il cui portavoce nella serata di domenica aveva lanciato l’allarme dopo aver saputo che la seconda persona contagiata dal coronavirus a Cesa, una donna di 34 anni, era la suocera di uno degli ospiti della struttura residenziale succivese. Una struttura che, come ricorda Colella stesso, ospita sette ricoverati oltre agli addetti. Quasi tutti i ricoverati superano gli ottanta anni, uno ha addirittura 93 anni. «In questo momento – ha dichiarato Colella nel tardo pomeriggio di ieri – la situazione è sotto controllo. Siamo tranquilli che non si siano verificati contatti».
In precedenza, già ieri mattina, il primo cittadino di Succivo aveva tentato di buttare acqua sul fuoco e di calmare quanti si erano allarmati a causa della notizia di un possibile contagio nella casa di accoglienza, aveva postato sul proprio profilo istituzionale di Facebook una comunicazione nella quale affermava: «Il responsabile della Happy Family House comunica che ‘la struttura ha deciso dal 2 marzo 2020 (alcuni giorni prima che lo stato emanasse il decreto Resto a Casa, ormai da noi tutti conosciuto e temuto) di adottare misure di sicurezza preventive vietando l’ingresso ai parenti e non addetti ai lavori. Questo a tutela degli ospiti che sono estremamente a rischio visto la loro età. Ad oggi nessuno degli ospiti presenta sintomi Nessun sospetto di positività al covid 19 riguardante uno dei residenti della struttura. Preghiamo di tranquillizzare al più presto i cittadini tutti». Una decisione dettata, quasi certamente, dalla necessità di calmare gli animi dopo che nella serata di domenica il portavoce del sindaco di Succivo aveva pubblicato un post istituzionale che non lasciava dubbi in quanti lo leggevano.
«Invitiamo chiunque sia entrato in contatto nelle ultime 2 settimane con la struttura per anziani ‘Happy Family’, sita in Succivo in Via XXIV Maggio, a mettersi in quarantena preventiva e contattare Asl, medico curante, vigili urbani, comune di Succivo o Aisa protezione civile». «L’appello – continuava l’avviso – è rivolto a chiunque sia entrato in contatto con gli ospiti della struttura, personale medico e infermieristico. Tale appello è motivato dal fatto che la seconda persona contagiata a Cesa è entrata in contatto con uno degli ospiti della struttura, già messa in quarantena preventiva in attesa di tampone». L’avviso si chiudeva con l’indicazione dei numeri di telefono della Casa Comunale, del Comando dei Vigili Urbani, del Comandante della polizia municipale, del primo cittadino, del vicesindaco e dello stesso portavoce.
Al momento della pubblicazione di questo avviso sono state diverse decine le persone che sono andate in panico, ma, come ha tenuto a sottolineare Colella, «questo era uno dei modi più diretti e veloci per cercare di giungere all’individuazione di eventuali individui che potevano essere entrati in contatto con la 34enne di Cesa affetta da Covid 19 e bloccare un’eventuale catena di contagio. Tutto, comunque, è finito per il meglio considerato che sin dallo scorso 2 marzo gli ospiti e gli addetti alla casa di riposo per anziani (dove quasi nessuno è cittadino di Succivo) si erano posti in quarantena volontaria a tutela della salute degli anziani ospitati soggetti a rischio non solo per l’età ma anche perché diversi di essi soffrono di affezioni respiratorie».