Napoli – Un percorso di ricerca sulla propria identità, da scoprire o da ricostruire, portato sul palcoscenico dai bambini del Rione Sanità, quelli del laboratorio di teatro tenuto dalla compagnia Putéca Celidònia in due beni confiscati alla criminalità organizzata. Questi bambini sono i protagonisti di “Non c’è differenza tra me e il mondo”, spettacolo in scena al Ridotto del Mercadante di Napoli nell’ambito del festival “Quartieri di Vita”.
Il testo e i dialoghi del lavoro, firmati da Emanuele D’Errico, si arricchiscono di alcuni spunti emersi dalla fantasia dei bambini stessi durante il percorso svolto negli spazi restituiti alla collettività in via Montesilvano e dedicati alla memoria di Lucio D’Errico, imprenditore ucciso per essersi rifiutato di pagare il pizzo. La storia racconta di come, una volta, in un tempo indefinito, un bambino non ricordava più nulla: chi era, come si chiamava e da dove veniva. Completamente perso, senza sapere cosa fare, incontra un insolito compagno di viaggio con il quale intraprende la ricerca per ritrovare ogni cosa di sé.
All’evento hanno partecipato, in rappresentanza del prefetto Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il dottor Michele Apice e la dottoressa Loredana Nasta, funzionari della sede secondaria di Napoli. IN ALTO IL VIDEO