65mila euro diventati 300mila: imprenditore napoletano arrestato per usura ed estorsione

di Redazione

La Guardia di Finanza di Torre Annunziata (Napoli) ha arrestato un imprenditore di Castellammare di Stabia (Napoli) ritenuto responsabile dei reati di usura ed estorsione ai danni di un commercialista della penisola sorrentina. I finanzieri stanno anche eseguendo un decreto di sequestro da 320mila euro. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip di Torre Annunziata al termine di indagini condotte dai finanzieri della Tenenza di Massa Lubrense coordinate della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.

Secondo gli investigatori l’imprenditore Catello Schettino, gestore di un distributore di carburanti a Santa Maria la Carità, nel Napoletano, avrebbe chiesto alla sua vittima, un commercialista della costiera sorrentina, interessi del 60% sui 65mila euro che gli aveva prestato nel lontano 2013. In totale, proprio a causa di questi interessi, la vittima – che ha subito percosse e minacce – è arrivata a restituire ben 300mila euro al suo aguzzino. Nella sua abitazione, durante le perquisizioni, i finanzieri, guidati dal tenente colonnello Agostino Tortora e coordinati dal facente funzioni di procuratore di Torre Annunziata Pierpaolo Filippelli, sono stati trovati 33mila euro in contanti, sequestrati insieme con le quote societarie del distributore, computer e telefoni cellulari.

La restituzione degli interessi avveniva attraverso assegni in bianco e denaro in contanti, in alcune occasioni letteralmente strappati da Schettino dal portafogli della sua vittima che ormai era finita in un grave stato di disagio economico e psicologico. È stato accertato, infatti, che Schettino dopo essersi spinto a chiedere al commercialista la vendita del’’abitazione in cui vivono i genitori, lo ha obbligato ad assumere la moglie senza che quest’ultima lavorasse. Una assunzione costata ben 40mila euro al commercialista.

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