Si va verso un prolungamento di 14 giorni, fino al 3 maggio, delle misure restrittive previste dal Dpcm in scadenza il 13 aprile, con una probabile ulteriore proroga delle misure di isolamento a casa almeno fino a inizio maggio. Il Viminale annuncia maggiori controlli nelle strade in vista di Pasqua. A livello nazionale crescono i guariti da coronavirus e calano i ricoverati in terapia intensiva. In Lombardia superate le 10mila vittime.
Borrelli: “Il 67% dei pazienti è in isolamento a casa” – “I pazienti in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi sono arrivati a 64.877, il 67% del totale: un dato cresciuto solo ad aprile dell’8%. Ciò dimostra il calo della pressione sugli ospedali, assieme al calo dei ricoverati nei reparti o in terapia intensiva”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, in conferenza stampa.
In Lombardia un morto ogni mille abitanti – Un morto ogni mille abitanti: è questa la proporzione dei decessi per coronavirus in Lombardia. Oggi infatti il numero dei morti ha toccato i 10.022 per una popolazione di 10.060.574 persone (secondo i dati Istat).
Locatelli: “Meglio riapertura nazionale che per regioni” – Per la fase 2 “personalmente credo che le politiche che verranno scelte dal decisore dovranno forse avere un carattere nazionale piuttosto che regionale, semmai valorizzando i profili di rischio dei lavoratori. Guardare prima alle professioni piuttosto che alle zone geografiche? Sostanzialmente si'”. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
“Cautela nelle riaperture o si rischia la seconda ondata” – “Dico in maniera chiara che tutto quello che riguarderà la riaccensione delle attività produttive non essenziali andrà fatto con molta cautela per evitare una seconda ondata” di contagi. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli sottolineando che si tratta della posizione del ministro della Salute, “che supporto”, ha detto.
Istat: in 33 piccoli Comuni lombardi i morti sono decuplicati – Salgono i morti al Nord e non solo nelle grandi città ma anche nei centri di dimensioni più ridotte: “In 33 comuni di piccole dimensioni della Lombardia i decessi nel mese di marzo sono aumentati di oltre dieci volte rispetto alla media dello stesso periodo 2015-2019”. Lo rileva l’Istat, aggiornando i dati alle prime quattro settimane di marzo e prendendo in considerazione 1.450 comuni. L’Istituto segnala Bergamo, che quasi quadruplica i decessi, Brescia, che segna più che un raddoppio. Incrementi oltre il 200% anche a Piacenza e Pesaro.