Aversa (Caserta) – “Al termine della breve ma intensa esperienza di assessore comunale al Bilancio, come mi ero impegnato a fare, mi preme far conoscere alla città, con cui ho contratto un debito di trasparenza, gli atti del mio operato e la serie di criticità emerse, senza voler dar seguito a polemiche che mi hanno riguardato e per le quali mi sono rivolto alle competenti autorità”. Così esordisce l’ex assessore Nico Carpentiero, a cui il sindaco Alfonso Golia nei giorni scorsi ha revocato l’incarico che aveva in giunta (leggi qui).
“Si è portato a termine – spiega Carpentiero – lo svincolo di oltre 1 milione e 300mila euro, somma bloccata (pignorata) da anni e perciò inutilizzabile dall’Ente. L’effetto positivo è stato, tra l’altro, di impedire il ricorso a ulteriori debiti mediante prestiti bancari, perché indebitarsi significa pagare interessi. Sono state ottenute migliori condizioni dei mutui già concessi all’Ente arrivando al tasso zero. E’ stata formalmente segnalata l’esistenza di due mutui per i quali il Comune paga inutilmente da oltre quindici anni, rate e interessi, senza aver mai realizzato le opere per le quali gli stessi erano stati contratti. E’ stata avviata un’attività di verifica sulle dispersioni della rete idrica in sinergia con alcuni consiglieri della Commissione Bilancio e con professionisti della società civile. E’ stata avviata un’attività di recupero dei crediti per canoni idrici per 20 milioni di euro, impedendo la prescrizione e, dunque, la perdita di denaro pubblico; E’ stata avviata un’attività di riscossione concordata dei canoni idrici in sinergia con gli amministratori di condominio”.
Quanto alle attività necessarie per l’approvazione del bilancio, Carpentiero segnala tre questioni di grande rilevanza Primo: “L’equilibrio finanziario dell’Ente è assicurato da oltre 94 milioni di ‘residui attivi’ cioè crediti ancora da riscuotere. Una parte rilevante di essi, 50 milioni di euro, è rappresentata da crediti risalenti a oltre il 2014, sui quali è lecito avere più di un dubbio circa il loro effettivo incasso. Per questo motivo, con lettere protocollate, ho invitato i dirigenti a procedere ad una formale e accurata ‘ricognizione’ dei residui, come previsto dalla legge. E’ del tutto evidente che senza una rigorosa radiografia dei crediti e dei debiti si rischia di approvare un rendiconto che non rappresenti la reale situazione finanziaria dell’Ente”.
Secondo: “Il Comune ha un contenzioso civile in corso del valore di oltre 15 milioni di euro. Con l’Ufficio legale abbiamo svolto un lavoro meticoloso di analisi delle singole cause, verificando che per moltissime di queste vi è un’elevata probabilità di essere soccombenti. La legge prevede che, in questi casi, occorra accantonare nel bilancio di previsione il 51% dell’importo del contenzioso oltre alle spese legali. Dagli atti formali, emerge che il Comune di Aversa dovrebbe accantonare nel bilancio di previsione 2020, per contenzioso e spese legali, oltre 5 milioni di euro, dato che, per inerzia amministrativa, nulla è stato mai accantonato a tale scopo negli anni precedenti”.
Terzo: “Esiste una massa di debiti derivanti da 221 contenziosi dal valore imprecisato per giudizi già conclusi; pignoramenti per contenziosi in essere per circa 1 milione di euro; un contenzioso nei confronti della Provincia di Caserta per Tarsu di oltre 3 milioni di euro non contabilizzato in bilancio. Sono tutti debiti fuori bilancio in attesa di “riconoscimento” da parte del Consiglio Comunale che richiedono adeguati stanziamenti nel Bilancio di Previsione. Al cospetto di questi rilievi evidenziati con atti formali si era in attesa di ricevere dall’Area Finanziaria, su cui grava l’onere di predisporre lo Schema di Bilancio Preventivo, un documento di sintesi che li recepisse. Come è noto tale attesa è stata bruscamente interrotta”. “Ritengo – conclude l’ex assessore – di aver saldato il mio ‘debito di verità’, a cui mi sentivo moralmente obbligato in virtù dell’impegno assunto, concludendo in siffatto modo la mia esperienza politica”.