«Non c’è da aprire in maniera strumentale e sgangherata dibattiti e idiote polemiche tra Nord e Sud. Mi auguro che questa abitudine nazionale di aprire polemiche nei confronti del Sud prima o poi cessi. La verità è che siamo abituati a fare polemica per forza di inerzia, c’è chi guarda al Sud solo per dare lezioni, bisognerà che ci si convinca che le lezioni bisogna apprenderle dal Sud». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, prima di iniziare a snocciolare dati, tutto sommato rassicuranti, sull’andamento dell’epidemia e di illustrare i tempi delle varie azioni messe in campo dalla Regione, dalla distribuzione delle mascherine ai contributi per sostenere i professionisti e le imprese. «Qualcuno dovrà imparare senza che ce lo dicano i giornali dell’America che al Sud ci sono eccellenze mondiali come il Cotugno di Napoli, o come la regione Campania che realizza un ospedale vero in tre settimane».
Contributo speciale per sanitari – Il governatore ha anche annunciato un contributo speciale per i sanitari impegnati nella lotta al Covid-19: «Ho dato disposizione perché entro domani mattina sia convocato un incontro con le organizzazioni sindacali. Daremo un contributo straordinario al personale medico e infermieristico che è stato in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus». «Seguiremo più o meno lo schema dell’Emilia Romagna», ha spiegato De Luca, «non so perché è arrivata la notizia che non ci sarebbe stato più questo contributo aggiuntivo. E’ doveroso darlo e la Campania lo darà». «Dal punto di vista del governo nazionale», ha aggiunto, «noi abbiamo ricevuto 20 milioni di euro, 1 milione in meno rispetto al Lazio, il quale ha investito altri 15 milioni di altre risorse. Noi cercheremo di trovare le risorse aggiuntive per tenere fede a questo impegno che abbiamo assunto».
Rigore anche nella Fase 2 – «Qualcuno mi ha chiesto: ma la movida riprende? Ma sei scemo?, ho risposto. È gente che si è bevuta il cervello», dice il governatore in diretta streaming introducendo il tema del «rigore, necessario anche nella fase 2»: «Sarà obbligatorio dopo il 1 maggio indossare le mascherine. Non è che torniamo come eravamo tre mesi fa. Riprendiamo ma in un contesto di prudenza e di tutela rispetto ai pericoli di ripresa dei contagi». De Luca ha voluto «ringraziare i cittadini campani che hanno dato prova di rigore e senso di responsabilità», al di là di «pochi settori marginali» e ha invitato a seguire la stessa linea di comportamento anche nella «fase 2» perché, ha detto «non possiamo far ripartire i focolai, un’altra quarantena l’Italia non può reggerla».
Test sierologici – «Il ministero della Salute ha bandito una gara per fare 150mila test sierologici. La Campania sarà compresa, l’ho chiesto espressamente ad Arcuri», ha annunciato De Luca, ricordando che «entro il 29 aprire l’Istituto superiore di Sanità farà la validazione dei test». “Da campani prova di correttezza” – «Cittadini campani grande prova di correttezza e rigore. Non era facile. Vi ringrazio di cuore, abbiamo preso decisioni importanti ma senza il vostro contributo non saremmo riusciti ad evitare diffusione drammatica dell’epidemia in Campania. Grazie all’esempio dato all’Italia intera. Stiamo vedendo l’uscita dal tunnel».
Regionali: “Verosimile voto a luglio” – In Campania è verosimile che si vada al voto per le Regionali nell’ultima settimana di luglio, fermo restando, che occorra avere un confronto con il ministero della Salute. «Credo che sarebbe ragionevole prendere una decisione a fine maggio, d’intesa con il ministero della Salute – ha spiegato De Luca – Senza condizioni di sicurezza non si vota, ma se il contagio rientra al 90%, credo che l’ultima settimana di luglio sia una settimana utile per votare, non credo che avremo grandissimi problemi. Se non c’è questa situazione di tranquillità, allora il problema diventa complicato». Per il governatore «votare il 20 settembre è impossibile» perché si inaugura l’anno scolastico e “servirebbe una sanificazione delle scuole, una bonifica generale dopo il voto e le liste andrebbero raccolte ad agosto. Bisognerebbe votare il 15 settembre, ma è impossibile presentare le liste il 15 agosto». Ad anno scolastico aperto «servirebbero bonifiche prima e dopo il voto e rischiamo di avere la prima ondata dell’epidemia di influenza e gli epidemiliogi ci dicono che, in autunno, avremo un’altra ondata di Coronavirus. Non possiamo avere Regioni in mezzo al guado in una situazione del genere». Secondo De Luca sarebbe, dunque, «ragionevole arrivare a fine maggio e decidere, sempre d’intesa con il ministero della Salute: se l’evoluzione è positiva, credo che la data più utile sia l’ultima settimana di luglio. Se non ci sono le condizioni di tranquillità dal punto di vista epidemiologico, è chiaro che si va in autunno, ma la sensazione è che non si potrà fare. Saltiamo un anno e si va alla prossima primavera», ha concluso.