“La programmazione di una Fase 2 deve necessariamente coincidere con un aumento dell’attività di screening, per questo risulta ancora più incomprensibile lo stop imposto dalla Regione sull’effettuazione dei test sierologici nei laboratori privati accreditati”. Lo afferma il consigliere regionale della Campania Gianpiero Zinzi che, in merito, ha presentato un’interrogazione indirizzata al presidente Vincenzo De Luca.
“La denuncia di Federlab Italia – continua Zinzi – mette in luce una difformità di intervento rispetto ad altre regioni che potrebbe danneggiare i campani. Senza contare che la nostra proposta di tamponi di massa avrebbe permesso di avere un quadro completo della situazione in Campania. Se questo non rientra nelle priorità di De Luca siamo all’assurdo, è necessario estendere la platea di quei soggetti considerati particolarmente a rischio contagio per l’attività che svolgono, e in quanto tali, destinatari di test diagnostici”.
“È il caso, oltre ai sanitari, di tutte quelle categorie di lavoratori che svolgono un’attività a stretto contatto con il pubblico (come ad esempio postali, forze dell’ordine, bancari, addetti dei supermercati), tra cui anche i dipendenti comunali, i sindaci e i consiglieri comunali che si aggiungono a loro nelle attività quotidiane”.