Aversa (Caserta) – La giustizia non può essere esercitata via web o, meglio, solo via web. E’ questo il punto comune dei relatori intervenuti al webinair su «Emergenza coronavirus: il processo civile nella fase 2» organizzato dalla Camera Civile di Aversa con la presenza del presidente emerito del vice presidente del Csm Giovanni Verde, il presidente del tribunale di Napoli Nord Marcello Sinisi, la presidente del Consiglio Nazionale Forense Maria Masi, il presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, la componente del direttivo della Scuola Superiore della Magistratura Antonietta Ciriello con il coordinamento del presidente della Camera Civile di Aversa Carlo Maria Palmiero.
Per quanto riguarda il tribunale aversano, il neo presidente Sinisi ha rivelato che già sono stati effettuati dei sopralluoghi anche con personale Asl, medico competente e rappresentanti dei lavoratori presso il Castello Aragonese, che ospita gli uffici giudiziari aversani, in vista della ripresa il 12 maggio prossimo per verificare come evitare assembramenti e, contemporaneamente, poter effettuare i processi penali celebrando, invece, quelli civili, inevitabilmente, da remoto o, meglio, con la trattazione scritta che diventa una necessità, garantendo maggiore produttività. Al momento sono state avviate interlocuzioni con le autorità sanitarie per essere pronti al momento in cui bisognerà iniziare.
Ad aprire i lavori il professore Verde che ha sottolineato la necessità che il processo via web sia limitato solo a questa fase, ma che non si possa fare a meno della presenza fisica, soprattutto in processi penali. Possibilista la presidente del Consiglio Nazionale Forense, ma sempre con limiti per particolari tipi di udienze. Praticamente contrario il presidente Unione Nazionale delle Camere Civili che ha sottolineato come alla decisione di avere un processo web o virtuale spetti a tutte le parti del giudizio che nel processo civile sono anche i cittadini.