Caserta, spaccio di droga: arrestati padre e figlio

di Redazione

Caserta – Un altro colpo inferto allo spaccio di droga nella città di Caserta dalla Polizia di Stato che, nella giornata del 5 maggio, ha tratto in arresto Salvatore Gaudino, 53 anni, e Marco Gaudino, di 26, rispettivamente padre e figlio, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’operazione è stata realizzata nell’ambito di un servizio della Squadra Mobile casertana, con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza del Gruppo di Aversa, predisposto al fine di contrastare il fenomeno del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, che, nonostante l’apparente ridimensionamento subito a seguito delle misure adottate per fronteggiare la pandemia da coronavirus, continua ad imperversare sul territorio. I “Falchi” della Polizia riconoscevano Marco Gaudino in quanto sottoposto alla misura coercitiva dell’obbligo di firma, proprio in ragione dei precedenti specifici dello stesso.

Poiché si trattava di soggetto già noto, decidevano di controllarlo e, pertanto, intimavano l’Alt.  Il 26enne, preso atto del controllo, manifestava fin da subito un certo nervosismo che non sfuggiva all’occhio dei poliziotti; perciò, decidevano di procedere, convinti che lo stesso continuasse l’illecita attività, a perquisizione domiciliare. Giunti nei pressi dell’abitazione, in un rione popolare di Caserta, il giovane urlava, dall’esterno dell’abitazione, al padre di non aprire la porta di casa. Il 53enne, che si trovava all’interno dell’appartamento, intuito che il figlio era accompagnato dai poliziotti, immediatamente si recava, sfondando la porta che era chiusa a chiave, nella camera dei nipoti e gettava dalla finestra numerosi involucri di sostanza stupefacente che però venivano prontamente recuperati dai poliziotti che si erano che posizionati in previsione di tale stratagemma.

All’interno dell’abitazione venivano ritrovati anche un bilancino di precisione e circa 4mila euro divisi in banconote di vario taglio, sicuro provento dell’attività di spaccio. Attraverso le successive verifiche tecniche era possibile stabilire che si trattava di cocaina, per un peso lordo complessivo di circa 21 grammi. Per tali fatti padre e figlio venivano dichiarati in arresto e condotti in carcere nell’attesa del giudizio di convalida.

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