Decine di persone hanno manifestato pacificamente a Beni, città nel nord-est della Repubblica democratica del Congo, davanti alla sede del tribunale militare, per chiedere che il processo sulla morte di un giovane attivista di 20 anni si svolga pubblicamente, e che sia data la possibilità alla magistratura civile di partecipare.
A organizzare la dimostrazione pubblica, il movimento civico “Lotta per il Cambiamento” (“Mouvement citoyen lutte pour le changement, Lucha”), composto soprattutto da giovani che chiedono riforme democratiche nel Paese. L’uccisione di Freddy Kambale Luhingo, iscritto all’ultimo anno di scuole superiori, è avvenuta giovedì durante un altro corteo organizzato da Lucha per chiedere il rafforzamento della sicurezza a Beni e nell’intera regione di Nord Kivu, terreno di assalti e scontri da parte di varie milizie armate locali.
Stando alle fonti locali, la polizia è intervenuta per disperdere la protesta e uno degli agenti avrebbe esploso un colpo di arma da fuoco, causando la morte di Kambale. Le autorità hanno già arrestato il presunto responsabile dell’omicidio, e ora è atteso il processo nella corte militare che dovrà svolgersi a porte chiuse. “Siamo davanti la procura militare per chiedere pacificamente che le udienze giudiziarie si svolgano a porte aperte”, ha scritto su Twitter Clovis Mutsuva, attivista di Lucha, invocando anche “il pieno coinvolgimento dell’autorità provinciale nel caso in modo che la giustizia possa essere fatta”. Mutsuva ha concluso: “Vogliamo conoscere le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nel caso, anche coloro che hanno ordinato la sparatoria contro i manifestanti”. In una nota, Lucha ha invocato le dimissioni del responsabile della sicurezza di Beni in quanto “non è stato in grado di proteggere i propri cittadini”. IN ALTO IL VIDEO