Ancora un atto intimidatorio contro il giornalista casertano Mario De Michele, direttore del sito Campania Notizie. La notizia è stata diffusa dalla stessa testata giornalistica. Da quanto si apprende, la scorsa notte, intorno alle due, ignoti hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro la sua abitazione, a Cesa. Tre proiettili si sono conficcati nella parete della cucina, situata al primo piano del fabbricato. In quel momento De Michele era in casa, insieme alla moglie e al figlio, mentre i genitori si trovavano al pian terreno. Sul posto sono giunti i carabinieri del Gruppo di Aversa e il reparto scientifico per eseguire i rilievi.
De Michele è sotto scorta dal 14 novembre scorso dopo un agguato alla periferia di Gricignano, mentre era in auto nella cosiddetta “Zona Nato”, nelle vicinanze della cittadella americana Us Navy (leggi qui). Quattro i fori provocati da colpi d’arma da fuoco trovati sull’abitacolo della vettura di De Michele. Le modalità della sparatoria, con i proiettili esplosi ad altezza d’uomo, hanno spinto gli inquirenti a servirsi delle modalità operative usate per le indagini antimafia. Raccontando la dinamica dell’episodio in un servizio de “Le Iene”, andato in onda il 26 novembre su Italia1 (guarda il video), proprio sul luogo in cui si è verificato, dove si era recato per una segnalazione riguardante delle presunte lottizzazioni abusive, De Michele spiegava che, dopo l’arrivo di un’auto con a bordo due uomini, uno di loro, quello seduto sul lato passeggero, si sporgeva dal finestrino e, pistola in pugno, sparava diversi colpi, frontalmente, ad altezza uomo, sul parabrezza dell’auto del cronista. “Per venti centimetri non mi ha colpito. Uno dei proiettili ha sfondato il lunotto posteriore dell’auto, conficcandosi nel poggiatesta del passeggero: se ci fosse stato qualcuno con me, quel giorno, sarebbe morto”, raccontava il giornalista.
“E’ stata una spedizione punitiva che va ben oltre l’intimidazione, volevano uccidermi. Ho trattato di alcuni intrecci tra camorra e istituzioni locali”, come ad Orta di Atella, comune della zona di recente sciolto per infiltrazioni della criminalità. Appena tre giorni prima dell’episodio di Gricignano, il giornalista aveva subìto un’altra aggressione, alla periferia di Sant’Arpino, quando due persone in sella ad uno scooter lo avevano bloccato e preso a schiaffi, colpendo la fiancata della sua auto con una spranga: “Avevano il volto travisato da caschi integrali, la targa coperta, se mi chiedi se è un episodio di matrice camorristica ti dico sì, al 100%”, racconta ancora il cronista casertano. Uno dei due aggressori a un certo punto gli diceva: “Per colpa tua il consiglio comunale di Orta di Atella è stato sciolto per camorra e la devi smettere di scrivere sul campo sportivo di Succivo”. E proprio quest’ultima vicenda, quella di Succivo, secondo De Michele, potrebbe avere giocato un ruolo importante in queste minacce.
Ora una nuova, violenta, intimidazione. Intanto, mentre arriva la solidarietà dell’Ordine dei Giornalisti e di tanti colleghi, i collaboratori di De Michele fanno sapere di non voler mollare: “La camorra non riuscirà a imbavagliare l’informazione libera. Fin da subito lo Stato ha attivato tutte le misure per garantire la sicurezza del direttore Mario De Michele. E anche per questo Campania Notizie proseguirà con più forza di prima a denunciare la commistione tra criminalità organizzata e quella zona grigia composta da politici e amministratori corrotti e imprenditori collusi”.