San Giorgio a Cremano, scoperta fabbrica abusiva di disinfettanti

di Redazione

La Guardia di Finanza ha sequestrato a San Giorgio a Cremano, nel Napoletano, una fabbrica di oltre mille metri quadri che produceva igienizzante fuorilegge. Più nello specifico, produceva igienizzanti spacciati per disinfettanti. L’operazione di sequestro è stata condotta dalla compagnia di Portici. Attraverso le indagini è stato anche possibile risalire alla titolare della fabbrica situata a San Giorgio a Cremano.

La responsabile, una donna di 41 anni di Torre del Greco, è stata denunciata per frode in commercio, detenzione illecita di materiale infiammabile e violazioni al Testo Unico sull’Ambiente. All’interno della fabbrica la Guardia di Finanza ha trovato e sequestrato: 14mila litri di materie prime (acido cloridrico, sapone potassico, acusol, wilfaret, enzimi, armomib, gluconato di sodio, propan-2-olo, edta), alcune infiammabili.

Oltre a tali sostanze, i finanzieri si sono trovati di fronte ad attrezzature industriali utilizzate per la produzione, miscelazione e imbottigliamento dei detergenti. Il tutto contribuiva a creare il prodotto fatto e finito, pronto allo smercio. E infatti nella fabbrica sono stati trovati anche prodotti già pronti per entrare sul mercato illecito: candeggina, ammorbidente, igienizzante al cloro, igienizzante alcolico, sgrassatore, detergente disincrostante, lava pavimenti, 600 chili di liquidi e 200 taniche di plastica e latta (che costituiscono, tra l’altro, anche rifiuti pericolosi).

Nel Napoletano è almeno il secondo grande sequestro di una fabbrica produttrice di detergenti spacciati per disinfettanti. L’altra maxi operazione è, infatti, avvenuta qualche giorno fa, precisamente lo scorso 23 maggio quando le Fiamme gialle, a Cercola, hanno scoperto un capannone aziendale e prodotti detergenti illegali. Attraverso le indagini è stato possibile ricondurre il materiale sequestrato a due società attive nella produzione e distribuzione di detersivi. Una delle aziende imbottigliava in maniera abusiva i detersivi, in locali non sanificati e inadatti all’attività. Poi scaricava gli scarti della lavorazione all’interno della fognatura. Le aziende si occupavano, poi, dello smercio di detergenti e gel “igienizzanti” fuorilegge, in quanto privi dell’autorizzazione del ministero della Salute e riportanti sull’etichetta un pittogramma a forma di Croce Rossa per ingenerare confusione nei consumatori e dare una parvenza di “legittimità”. IN ALTO IL VIDEO

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