Aversa, 26 milioni di tributi da riscuotere: missione impossibile?

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Riconoscimento di debiti fuori bilancio per poco meno di centomila euro, ma soprattutto la risposta ad una interrogazione che è stata presentata nello scorso mese di febbraio relativa alla atipica gara in atto per la riscossione di tutte le entrate comunali, nelle cui pieghe si parla di 26 milioni di tributi ancora da riscuotere. Tributi che, a detta dell’interrogazione presentata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alfonso Oliva (nella foto), sono di difficile esazione. Si tratterebbe, infatti, anche secondo diversi addetti ai lavori, di crediti assolutamente inesigibili per cui non scrivibili tra le poste attive dei bilanci consuntivo 2019 e programmatico 2020 che si vanno ad approvare nei prossimi giorni.

Si tratta del secondo appuntamento via web per il consiglio comunale aversano. La convocazione del presidente Carmine Palmiero prevede all’ordine del giorno anche la nomina del collegio dei revisori dei conti e del presidente. Un argomento tecnico, ma anche politico che rappresenterà un primo banco di prova in vista dell’approvazione del bilancio che dovrà avvenire entro il prossimo 31 luglio. Ancora non si conosce, infatti, quale sarà la presa di posizione dei sei consiglieri comunali dissidenti (Paolo Santulli, Luisa Motti, Imma dello Iacono, Francesco Forleo, Eugenia d’Angelo e Carmine Palmiero) in merito alle diverse decisioni che il civico consesso normanno andrà ad approvare in giornata.

I 24 consiglieri saranno anche chiamati a nominare il sostituto nelle commissioni consiliari Ambiente e Politiche Sociali, Elena Caterino, divenuta assessore. A succederle dovrebbe essere Vincenzo Cesario Angelino che è subentrato, in occasione dell’ultima seduta consiliare, alla Caterino anche in consiglio comunale quale primo dei non eletti della lista del Partito Democratico. In programma, come accennato, anche la discussione di una serie di debiti fuori bilancio relativi all’Area Tecnica (i risarcimenti alle vittime di insidie e trabocchetti stradali), all’Area Vigilanza (le spese di condanna nei giudizi contro le sanzioni amministrative) e all’Area Tributi (le spese derivanti dai ricorsi tributari contro tributi e tasse comunali) per un totale complessivo di circa centomila euro già previsti in bilancio proprio a questo scopo.

Tra le interrogazioni da discutere, oltre quella già evidenziata relativa ai 26 milioni di euro per tributi dovuti da contribuenti morosi, ma, quasi certamente, non riscuotibili, vi è anche quella relativa alle strane attività di esumazioni riscontrate nel cimitero cittadino. L’atto è stato presentato dal consigliere comunale pentastellato Roberto Romano a seguito di un sopralluogo effettuato insieme al vice sindaco con delega, tra le altre, al cimitero, Benedetto Zoccola. Un sopralluogo che portò alla «scoperta» di numerosissime bare usate abbandonate in un angolo del camposanto, Circostanza anomala se si considera che erano vietate all’epoca, da anni, le esumazioni. Inoltre, nello stesso periodo, nel corso di attività di pulizia di un loculo, il signor Leonardo di Guida scoprì che insieme alle salme dei genitori vi erano numerosi altri resti umani fatti risalire ad una decina di scheletri. Di tutto questo di Guida presentò una denuncia ai carabinieri che, di concerto con i magistrati della procura della repubblica presso il tribunale di Napoli Nord, stanno portando avanti un’inchiesta nella quale potrebbe finire anche l’avvertimento del dicembre scorso, quando in una missiva diretta all’assessore Zoccola, lo stesso sindaco Golia rinvenne un proiettile.

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