Aversa (Caserta) – Giornata movimentata, quella di ieri, per il mercato ortofrutticolo. Mentre in piazza Municipio i commissionari della struttura consegnavano simbolicamente le chiavi delle loro «paranze» e bruciavano i certificati elettorali, in viale Europa era in corso un sopralluogo. Ad incontrarsi presso la sede del mercato il sindaco Alfonso Golia, l’assessore Benedetto Zoccola e il comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino, che ha anche la delega patrimonio con i rappresentanti della ditta che stava eseguendo i lavori per verificare la possibilità di riaprire il cantiere. Possibilità che dovrebbe trasformarsi in realtà entro questa stessa settimana. In pratica, il tempo di adeguare il cantiere alle previsioni di sicurezza delle nuove normative anti coronavirus.
Intanto, in piazza Municipio andava in scena l’ennesima protesta da parte degli operatori del mercato ortofrutticolo che, oramai da ben sette mesi, a causa dello stop da parte dei carabinieri di Noe e Nas e degli ispettori dell’Asl, non registrano alcuna entrata da quel fatidico 11 ottobre, data del blitz che portò alla chiusura della struttura con la prescrizione di ben dodici punti da realizzare per consentire la riapertura di una risorsa economica tra le più importanti della città (se non la più importante) con le sue trecento famiglie coinvolte indotto compreso. In piazza, tra gli altri, i commissionari storici del mercato ortofrutticolo quali Nicola Lama e Mimmo Margherita. Proprio quest’ultimi, prima del lockdown per la pandemia, aveva dato vita ad uno sciopero della fame insieme alla moglie occupando anche per una notte l’aula consiliare. Protesta terminata per motivi di salute con l’arrivo di un’ambulanza.
In precedenza c’erano state ben altre due occupazioni della casa comunale e diverse proteste di piazza. Il tutto senza esito con l’amministrazione che, secondo gli addetti ai lavori, ha agito in maniera pachidermica senza operare con l’urgenza che il caso richiedeva. Da parte dell’amministrazione si è opposto che quelli trascorsi erano i tempi necessari per avviare i lavori compreso bando di gara ed espletamento di quest’ultima. Quando, poi, la ditta ha iniziato i lavori a fermarli ci ha pensato il coronavirus.