“C’è un crollo generale, psicologico e politico, che va dalle istituzioni ai singoli cittadini, forse era inevitabile dopo due mesi di chiusura, come se l’epidemia non esistesse. Forse tutta una serie di iniziative hanno contribuito a far sparire la preoccupazione del contagio. Abbiamo un quadro estremamente preoccupante: la mancanza di controllo in tutta Italia. In Italia non controlla più niente nessuno, siamo al crollo psicologico e politico, tutto il lavoro è approdato a una conclusione semplice. Come diceva in un film Totò affacciato a una finestra di una ex casa chiusa ‘Arrangiatevi’, questa è la sintesi dei mille comitati scientifici che abbiamo nominato, della serie si salvi chi può. Cercheremo di seguire la nostra linea, riaprire tutto ma per sempre”. Così Vincenzo De Luca durante il bilancio settimanale in streaming.
Poi parla della Fase 2. “Chi cerca affetti aspetti, le misure di controllo presso aeroporto e autostrada rimarranno in vigore fino a fine maggio. La fase 2 è molto più complicata. L’ammuina la fanno al nord, il rigore lo teniamo al sud: abbiamo avuto un’inversione di ruoli, sembra incredibile ma è così. Dobbiamo governare senza fare demagogia”. E sulle aperture ristoranti: “Dobbiamo aprire giovedì, non lunedì. Con attuali linee guida il 70 per cento dei ristoranti non potrà aprire, noi vogliamo aprire tutto ma dobbiamo approvare misure diverse. Per i negozi è diverso, possono partire da lunedì. Ma i ristoratori no, non ci sono le condizioni di sicurezza, lunedì non potranno fare neanche una sanificazione. Servono misure diverse, meno restrittive. Un metro di distanza tra cliente e cliente, non due, e pannelli di separazione in vetro, plastica e plexiglas tra un tavolo e l’altro. Ma ripeto per i ristoranti il giorno migliore per ripartire è giovedì”.
Poi De Luca annuncia il contributo di 2mila euro anche ai tassisti in crisi, “ma la Regione non è la Banca centrale europea”. Fa sapere che sono 230mila le famiglie che hanno chiesto il bonus. Il ministero dell’Economia, aggiunge, “ha rubato 240 milioni alla Campania di entrate Irpef, per la sciatteria del governo precedente, attualmente i fondi sono bloccati presso la Banca d’Italia, da un mese stiamo facendo il balletto con il ministero dell’Economia, l’ho detto anche a Conte durante una telefonata”. Durante l’epidemia per l’ennesima volta abbiamo assistito a una penalizzazione della Campania. Da Roma abbiamo ricevuto meno tamponi di tutte le Regioni d’Italia: uno ogni 50 abitanti. Al Veneto siamo a un tampone ogni 16 abitanti, quattro volte di più, in Piemonte uno ogni 19, in Lombardia uno ogni 21, in Emilia Romagna uno ogni 22, nel Lazio uno ogni 25″.
“La Regione Campania – ha ricordato – riceve ogni anno una quota pro capite di trasferimenti nel riparto del fondo sanitario nazionale che, per ogni cittadino, è di 45 euro in meno rispetto al Veneto, 40 in meno della Lombardia, 60 meno dell’Emilia e 30 meno del Lazio. La Campania è la Regione più penalizzata d’Italia, viene depredata ogni anno di 350 milioni di euro. Lo Stato dovrebbe vergognarsi e di fronte a questo dato indegno per un Paese civile nessuna coalizione politica ne’ di centrodestra ne’ di centrosinistra ha fatto niente. C’è un blocco di interessi nordista che ha prevalso su ogni regola di civiltà e correttezza”. De Luca parla di condizioni simili anche per le mascherine “e alla luce di questo possiamo dire che la Campania ha fatto un miracolo. Possiamo camminare a testa alta e dire, senza temere smentite, che, nonostante le condizioni di partenza, abbiamo dimostrato di essere i più efficienti d’Italia con il numero di morti e positivi, in relazione alla popolazione, più basso tra le grandi regioni d’Italia”. IN ALTO IL VIDEO