Mondragone, le nove proposte dell’opposizione per far ripartire la città

di Redazione

Mondragone (Caserta) – “Coraggio, solidarietà e responsabilità”. I tre elementi su cui si fonda il movimento “Riparte Mondragone” che, attraverso i consiglieri comunali Valerio Bertolino, Achille Cennami, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa, sottopone nove punti all’amministrazione Pacifico per far ripartire, appunto, la città nella cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza coronavirus.

“Pensavamo – premettono i consiglieri di opposizione – di essere convocati ad una seduta di Consiglio comunale in un luogo talmente ampio da poter rispettare ogni precauzione volta al contenimento del contagio del coronavirus, come sarebbe stato possibile al Palazzetto dello Sport. Avremmo accolto di buon grado anche che il nostro legittimo contributo amministrativo per la città lo avessimo potuto dare in videoconferenza, ognuno dalle proprie abitazioni magari in diretta streaming per far partecipare i nostri concittadini in un momento così difficile come questo. Purtroppo, abbiamo dovuto leggere solo dalla stampa che l’attuale maggioranza politica ha preferito riunirsi da sola, evidentemente per evitare ancora una volta quel confronto che, seppur sollecitato, viene sistematicamente evitato sin dalla campagna elettorale”. “Mai – continuano – abbiamo smesso di approfondire, però, le iniziative governative e degli altri livelli istituzionali riguardo alla crisi causata dal Covid19 e, con attenzione, abbiamo spulciato i bilanci degli ultimi esercizi finanziari del nostro Comune, seguendo sempre le preoccupazioni dei nostri concittadini in un momento di grave crisi sanitaria, che si apprestava a diventare sociale ed economica”.

Intanto, sottolineando di “sentire il dovere di far ripartire la Città e, per farlo, siamo convinti che bisogna dimostrare subito il coraggio di compiere determinate scelte riguardo ai tributi locali, favorire la solidarietà contributiva ed offrire un’ampia disponibilità istituzionale”, lanciano nove proposte: 1) Esonero della tassa sui rifiuti per l’intero periodo di chiusura di ogni singola attività; 2) Esonero del canone di occupazione di suolo ed aree pubbliche per l’intero anno, per consentire di ampliare gratuitamente – anche in prossimità se non dovesse essere possibile in adiacenza – gli spazi adibiti all’attività, per rispettare le precauzioni di distanziamento sociale senza però compromettere la redditività di ogni singolo esercizio; 3) Esonero del canone per l’installazione di mezzi pubblicitari per l’intero anno, per consentire di promuovere con minori costi l’offerta e le iniziative volte ad aumentare gli introiti di ogni singola attività; 4) Esonero dal pagamento dell’imposta municipale unica, per l’intero periodo di chiusura dell’attività, a favore del proprietario dell’immobile in cui insiste l’esercizio; 5) Corresponsione di un contributo economico a fondo perduto per riorganizzare la ripresa dell’attività che, oltre all’adempimento di sanificazione dei locali, prevede anche ulteriori opportune spese volte a rispettare adeguate precauzioni igienico-sanitarie e logistico-organizzative; 6) Ricerca – a mezzo avviso pubblico – della disponibilità alla compensazione a favore del proprietario dell’immobile, ai fini del pagamento dell’imposta municipale unica, dell’importo equivalente al canone di locazione non percepito per l’intero periodo di chiusura dell’attività operante all’interno del locale in fitto, onde favorire all’inquilino l’esonero solidale dal relativo pagamento del canone di locazione; 7) Sospensione straordinaria per l’intero anno della richiesta di regolarità tributaria per qualsivoglia permesso e/o concessione da rilasciare all’attivita’ per cui si richiede, compreso il rilascio delle estensioni in proroga delle concessioni demaniali marittime al 2033; 8) Estromissione dell’area destinata ad arenile dalla superficie computabile ai fini del pagamento della tassa sui rifiuti per i balneari, volta a contenere il decremento reddituale causato dall’evidente disagio logistico-organizzativo per dover rispettare le precauzioni di distanziamento sociale; 9) Richiesta formale al Consorzio Idrico Terra di Lavoro per riconoscere l’esonero del pagamento del servizio idrico per l’intero periodo di chiusura dell’attività, favorendo in subordine presso la PubliServizi almeno la riduzione dei relativi pagamenti per l’intero periodo di chiusura delle attività.

“Tutto questo – concludono dall’opposizione – si può e si deve fare tagliando dal bilancio comunale dell’anno scorso tutto quanto è stato discrezionalmente speso, tenendo conto di quanto quest’anno, durante il periodo di chiusura, non è stato impegnato e, soprattutto, scegliendo di tendere la mano preferendo i fatti alle parole e, così…Riparte Mondragone! Questa è la ricetta concreta che la minoranza consiliare vuole per la città”.

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