Aversa (Caserta) – Stop all’asporto nel weekend. Il sindaco Alfonso Golia stamani ha firmato un’ordinanza con cui per questo e il prossimo fine settimana vieto l’asporto a bar, gelaterie e pasticcerie: il sabato dalle 18 alle 6 e la domenica dalle 14.30 alle 6. L’ordinanza non riguarda le pizzerie.
“Non sono impazzito all’improvviso ma nelle ultime ore ci sono stati nuovi casi positivi nell’agro aversano”, fa sapere Golia, specificando che si tratta di “un’ordinanza a tutela della salute di tutti noi per evitare assembramenti stile comitiva nel weekend, fregandomene delle disposizioni ormai note a tutti. Poiché Aversa è punto di riferimento di migliaia di giovani nel fine settimana il rischio è evidente e noi non possiamo permetterci di ritornare da dove siamo partiti”.
Questa scelta è anche il frutto dei comportamenti degli ultimi giorni dato che in troppi se ne infischiano delle regole della fase 2. Ieri, insieme ai volontari e alla Polizia municipale il sindaco è in strada per fare opera di sensibilizzazione sulle distanze e sull’uso corretto della mascherina. E qualcuno ha pensato anche di mandarli a quel paese. Prima di firmare, il primo cittadino ha avuto una riunione con il Coc (Centro operativo comunale) e un confronto telefonico con le organizzazioni provinciali di categoria e con diversi operatori cittadini che hanno capito e condiviso la scelta. “Noi non chiudiamo le attività. – chiarisce Golia – Tutte le attività raggiunte dall’ordinanza potranno lavorare con il delivery, ma vietiamo la vendita in loco solo dalle 18 alle 6 del mattino del sabato e dalle 14.30 alle 6 della domenica. In sintesi i cittadini ordinano telefonicamente, così come bisogna fare per l’asporto, e ricevono a casa quanto ordinato, invece di scendere da casa e andarlo a ritirare personalmente”.
La Lega insorge: “Un altro schiaffo ai commercianti” – Ma per l’opposizione si tratta di “un altro schiaffo del sindaco ai commercianti di Aversa che già a fatica stanno tentando di riprendere la loro attività dopo più di due mesi di blocco”. A sostenerlo è il direttivo della Lega, che ironizza: “L’ordinanza non riguarda le pizzerie, forse non incluse perché, fortunatamente, le hanno dimenticate?”. “Ma il sindaco e il suo assessore al Commercio – continuano dal partito di Salvini – lo sanno che per queste attività la preparazione dei prodotti è avviata dal primo mattino con acquisti già fatti che andranno sicuramente persi? Senza contare del personale in servizio che, escludendo l’asporto, andrebbe sicuramente ridotto. Comprendiamo il fine di evitare assembramenti ma chiediamo perché non dare un congruo preavviso? Perché non prendere questa decisione in settimana consultando i rappresentanti di categoria? Queste attività già sono in ginocchio e l’Amministrazione ne mortifica ancora l’organizzazione acuendone le difficoltà”. Dalla Lega concludono con una stoccata alla maggioranza: “Non possiamo neanche augurare ai nostri amministratori di cambiare mestiere e andare davvero ad infornare le pizze (come nella foto che li immortalava qualche giorno fa): non dimentichiamo che la pizza è un’arte, non puntino così in alto”.