La crisi economica legata all’emergenza sanitaria da Covid-19 colpisce asili nido e ludoteche, attività chiuse dallo scorso marzo che oggi si ritrovano ad affrontare costi di gestione non più sostenibili. Per far sentire la propria voce e sottoporre alle autorità preposte istanze e proposte, numerose imprese campane del settore ludico, ricreativo ed educativo si sono riunite nella Alnic – Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania.
“Siamo tanti imprenditori da tutta la Campania, abbiamo le attività chiuse da inizio marzo, pochi aiuti e non fruibili da tutti, costi di gestione da affrontare e tanta angoscia. Qualcuno ha già chiuso o deciso di farlo”, spiega Giada Ferraioli, educatrice e presidente dell’Alnic, che sottolinea: “Combattiamo affinché il settore resista perché i bambini hanno il diritto di tornare alla loro normalità anche attraverso la quotidianità delle attività delle nostre strutture, tanto importanti per la loro crescita psicofisica e per le loro relazioni sociali”.
Una volta che avranno la possibilità di riaprire, le ludoteche dovranno operare, come è ovvio che sia, in una dimensione differente rispetto a prima. E proprio in merito a questo l’associazione invoca “una programmazione dedicata al nostro settore, con tempi di ripartenza e protocolli mirati da applicare concretamente alla nostra tipologia di attività, così tanto delicata e particolare e che non può essere svolta attraverso il distanziamento sociale”. Nel frattempo, come ci tiene ad evidenziare Ferraioli, “avremmo bisogno di un sostegno economico adatto, a fondo perduto, per fronteggiare i costi di gestione delle attività affinché possano seriamente ripartire”.