Napoli, tanta gente in strada, poca nei negozi. Fedeli tornano in chiesa

di Redazione

Napoli – Tanta gente in strada, poca nei negozi. Si presenta cosi’ il centro della citta’ di Napoli nel primo giorno in cui riprende la vita sociale e non occorre piu’ compilare le autocertificazioni. Molti passeggiano in via Toledo e gli unici negozi affollati sono i grandi store di abbigliamento, oltre ad uffici postali e sportelli bancari. Qualcuno e’ in fila all’ingresso di Zara e di H&M, dove per i clienti c’e’ l’obbligo di misurazione della temperatura con termo laser e ingressi contingentati. Non tutti i negozi pero’ sono aperti e perfino saracinesche di noti marchi come Footlocker, Desigual o Camomilla restano abbassate. Estetisti e parrucchieri, nel primo giorno di ripresa delle attivita’, sono gia’ pieni di prenotazioni, come l’attivita’ Chd di Giuseppe Cerella in piazza Carita’, dove ci sono prenotazioni fino alla meta’ di giugno. Tutti i dipendenti indossano mascherina, guanti e casco, mentre un pannello di plexiglass e’ posizionato davanti alla cassa.

“Abbiamo sempre lavorato su prenotazione – spiega il titolare di Chd alla Dire – quindi per noi cambia poco. Sicuramente nel nostro negozio, che e’ ampio, possiamo limitarci a un numero di sette clienti per ogni turno, circa 40 al giorno. Ci stiamo organizzando e, se tutto va bene, riusciremo a coprire circa il 90% della clientela di prima”. Poche persone in strada a Spaccanapoli, storicamente presa d’assalto dai turisti in ogni periodo dell’anno. Si tratta, infatti, di una zona piu’ ricca di bar e ristoranti che di altre attivita’ commerciali. Alfredo, responsabile del punto vendita Scaturchio di piazza San Domenico, spiega che ieri sono state vendute 64 sfogliatelle, 36 frolle e 28 ricce. In una normale domenica di maggio si arriva a oltre 1500 sfogliatelle al giorno. Tutti i ristoratori si preparano per essere pronti nella giornata di giovedi’, quando anche in Campania, l’unica regione a rinviare il via libera per bar e ristoranti, sara’ consentita l’apertura con distanziamento. Massimo, titolare del ristorante o Munaciello in piazza del Gesu’, sta allestendo i tavoli all’aperto misurando con un metro la distanza tra un tavolo e l’altro e ha ordinato dei pannelli su cui saranno disegnati dei quadri che raffigurano le bellezze di Napoli. Molti negozi qui sono chiusi, comprese le botteghe dei presepiai di San Gregorio Armeno. Quasi deserte piazza Bellini e via San Sebastiano, la strada degli artisti, dove sono aperti solo i negozi di strumenti musicali e di oggettistica e accessori in pelle.

Intanto, anche i fedeli sono tornati a pregare in chiesa: alla prima messa celebrata al Duomo alle 9 ne erano presenti una ventina. Piu’ persone, invece, nella chiesa di San Nicola alla Carita’. Stamattina, alla messa delle 10:30 ce ne erano 70, appena cinque in meno del numero massimo consentito. Davanti alla chiesa, infatti, un cartello informa che l’ingresso e’ limitato a 75 persone, che e’ necessario indossare la mascherina e igienizzare le mani. Sui banchi, separati di 40 centimetri, dello scotch indica i posti dove e’ possibile sedersi per rispettare il distanziamento di un metro. Igenizzante anche nell’acquasantiera e mani protette da guanti per la comunione. “Spiego le ‘regole’ ai miei fedeli, – racconta don Mario Rega della chiesa di San Nicola alla Carita’ – ad esempio che si entra dalla porta centrale e si esce da quella laterale. Sto realizzando diversi cartelli per dare tutte le indicazioni. Domani celebriamo anche il primo funerale, ho sentito la famiglia del defunto raccomandando la partecipazione di non piu’ di 15 persone”. IN ALTO IL VIDEO

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