San Marcellino (Caserta) – “Come parroco della comunità di San Marcellino posso affermare che, dopo lunghe settimane anche di digiuno eucaristico, dal 18 maggio è possibile tornare a partecipare alla Santa Messa, anche se bisogna rigorosamente osservare e rispettare tutte le norme di sicurezza a tutela della salute, con umana maturità, civile responsabilità e cristiana carità”. Queste le parole del parroco di San Marcellino, don Antonio Diana, in attesa del decreto del vescovo Angelo Spinillo per la Diocesi di Aversa e, recependo le indicazioni del protocollo sottoscritto tra il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha regolamentato le funzioni religiose a partire dal prossimo lunedì 18 maggio.
Ci saranno importanti disposizioni relative alla logistica, come quelle che interessano la predisposizione distanziata a zeta dei posti a sedere in chiesa, disciplina per ingresso ed uscita, liquidi igienizzanti all’ingresso, igienizzazione di banchi ed ambienti, sorveglianza sul numero massimo consentito di fedeli con obbligo di mascherina. “Fin dall’inizio di questa pandemia, come comunità parrocchiale, la nostra Caritas si è attivata con la distribuzione di pacchi alimentari a circa 400 persone – fa sapere don Antonio – fino adesso abbiamo distribuito circa 5 tonnellate di generi alimentari, buoni spesa, mascherine, carta igienica, tovaglioli”.
“Il tutto – spiega il parroco – è frutto della generosità di commercianti, imprenditori e famiglie non solo di San Marcellino ma anche di altri paesi. Non ho mai fatto i loro nomi e ne ho pubblicato foto, perché come afferma Gesù nel Vangelo di Matteo ‘Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà’. Questi benefattori e chi lo diventerà, insieme alle autorità civili e militari del luogo, che fin dall’inizio hanno collaborato con la parrocchia, saranno sempre presenti nelle mie preghiere”. Questo il pensiero del parroco don Antonio che, tra l’altro, nella giornata di giovedì 14 maggio celebra il suo 20esimo anniversario di ordinazione sacerdotale.