Coronavirus, in Italia 518 nuovi casi (402 in Lombardia) e 85 deceduti

di Redazione

Secondo l’ultimo bollettino della Protezione Civile, il numero totale dei contagi in Italia è salito a 234.531 (+ 518 casi in un giorno –  402 nella sola Lombardia). I morti sono 85, il numero totale dei decessi sale a 33.774. I guariti in un giorno sono 1886, i malati attuali 36.976.

In Lombardia 402 nuovi casi e 21 morti – I nuovi casi positivi al coronavirus in Lombardia sono 402 in 24 ore (2,1% rapporto con tamponi giornalieri) e i deceduti sono 21 in più. Gli attualmente positivi sono 471 in meno rispetto a ieri (19.583), mentre i guariti e dimessi 572 in più per un totale di 53.853 dall’inizio dell’epidemia. Si sono poi liberati altri cinque posti in terapia intensiva (120 quelli occupati) e i ricoverati sono 6 in più, ovvero 2.960. I tamponi di giornata toccano quota 19.389.

In provincia di Milano 99 nuovi casi: 52 in città – Novantanove nuovi positivi al coronavirus in provincia di Milano (23.306 totali) e 52 in più nella città, con 9.890 contagiati dall’inizio dell’epidemia. Lo segnala il bollettino giornaliero della Regione Lombardia. Fra le altre province più colpite, 89 casi in più a Brescia (14.970 complessivi) e 73 nuovi malati a Bergamo (13.539).

Piemonte: 17 morti, 49 positivi e 370 guariti in 24 ore – E’ di 17 decessi, nove dei quali avvenuti nel mese di maggio, e 49 nuovi positivi, 11 dei quali in casa di riposo, il bilancio odierno dell’emergenza coronavirus in Piemonte. Le vittime dall’inizio della pandemia salgono quindi a 3.927, i contagi sono 30.807. Sono invece 19.872 i guariti, 370 in più rispetto a ieri, con altri 2.639 piemontesi “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia, e in attesa dell’esito del secondo.

Speranza: “Non pensate che la battaglia sia vinta” – “Oggi siamo in una fase diversa di questa epidemia, ma dobbiamo ancora essere prudenti”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, aggiungendo: “Non bisogna pensare che sia tutto finito e che la battaglia sia vinta. Il nemico insidioso è ancora lì, bisogna avere la massima cautela”.

In Veneto le scuole professionali riaprono per una settimana – Le classi terze e quarte delle scuole professionali del Veneto rientrano in classe per un’intera settimana per preparare al meglio gli esami di qualifica e l’esame per il diploma. Un ritorno sui banchi rivolto ad una platea potenziale di 6.217 studenti, 5.544 allievi del terzo anno ordinario, 508 allievi del terzo anno duale e 1.615 allievi del quarto anno duale: studenti che potranno beneficiare, prima del 30 giugno, termine dell’attività formativa, di una settimana di ripasso e approfondimento in vista dell’esame.

Fase 2: aperti solo 40% hotel, a maggio -118mila posti lavoro nel comparto – Nonostante sia venuto meno il divieto di spostamento tra le regioni, solo il 40% degli alberghi italiani è attualmente aperto. E il 26.8% ha già deciso che rimarrà chiuso per tutto il mese di giugno. Sono i primi risultati dell’indagine mensile di Federalberghi, presentati in audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. A maggio, nel comparto ricettivo sono andati in fumo circa 118mila posti di lavoro stagionali. Solo il 78.9% degli alberghi italiani prevede di essere aperto ad agosto, nonostante si tratti tradizionalmente del mese clou per il mercato delle vacanze.

Svizzera apre il 15 giugno confine con l’Italia – La Svizzera apre il 15 giugno i sui confini verso l’Italia e verso tutti gli altri stati Ue e Efta. In un primo momento la libera circolazione era prevista solo verso l’Austria, la Germania e la Francia. Il Consiglio federale svizzero giustifica questo provvedimento con il buon andamento epidemiologico.

Di Maio: “Germania riapre i flussi per l’Italia il 15 giugno” – “Il turismo è un comparto fondamentale, è importante mantenere un approccio condiviso ed europeo. Heiko Maas mi ha comunicato l’intenzione di riaprire i flussi turistici tedeschi il 15 giugno. Una scelta che apprezziamo molto”. Lo dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in conferenza stampa con l’omonimo Heiko Maas al ministero degli Esteri tedesco.

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