I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Padova, nell’ambito dell’operazione “Pupari”, diretta dalla Procura di Rovigo, hanno eseguito 51 perquisizioni e 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute parte di un’associazione a delinquere dedita alla commissione di reati fiscali. Le operazioni (svolte in Veneto, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia) hanno visti impiegati oltre 100 militari del comando provinciale di Padova e dei reparti competenti per territorio.
Dai primi mesi del 2018, le Fiamme Gialle di Padova hanno svolto indagini sul conto del 56enne G.L.R., connotato da un significativo spessore criminale in quanto condannato, tra gli altri reati, anche per mafia, dalle quali è emerso un grave quadro circa il suo ruolo di promotore di un’organizzazione dedita a un rilevante traffico di pellet perpetrato attraverso l’immissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, finalizzato al mancato versamento dell’Iva dovuta sulle cessioni effettuate. L’attività investigativa è riuscita a ricomporre e smascherare una ingegnosa e complessa frode fiscale, architettata da due persone di origine siciliana, padre e figlia, entrambi amministratori di fatto di diverse società utilizzate per la commercializzazione dei prodotti e fittiziamente intestate a diversi prestanome.
Il meccanismo adottato per commettere la frode all’Iva, attraverso l’interposizione fittizia di un rilevante numero di società “cartiere” e l’omesso versamento dei tributi dovuti, permetteva agli organizzatori della frode di lucrare ingenti profitti, consentendo, al contempo, di praticare prezzi oltremodo competitivi sui prodotti venduti, destinati, in ultimo, a note catene della grande distribuzione, del fai da te e del bricolage presenti con i loro punti vendita su tutto il territorio nazionale. Complessivamente, sono 21, al momento, gli indagati, 20 le società coinvolte, stabilite prevalentemente nel territorio del triveneto, e le imposte evase al momento, ancora da quantificare in totale, ammontano a oltre 10 milioni di euro. IN ALTO IL VIDEO