Gemelli uccisi dal padre, trovati due telefonini. La mamma: “Li avevo sentiti, erano contenti”

di Redazione

“Alle dieci avevo sentito i bambini per la buonanotte. Erano contenti”, ha raccontato tra le lacrime agli investigatori Daniela Fumagalli, moglie di Mario Bressi, l’uomo che ha ucciso i due figli gemelli di 12 anni Elena e Diego nella loro casa di villeggiatura in Valsassina. L’uomo prima di suicidarsi avrebbe gettato i telefoni dei due ragazzini oltre al suo, per non lasciare alla moglie la possibilità di riguardare le loro foto più recenti e avere il conforto dei ricordi. In mattinata due telefonini sono stati trovati nella campana per la raccolta del vetro nella piazza della funivia, a poca distanza dalla casa di villeggiatura a Margno, in Valsassina, di Mario Bressi. Il telefono dell’uomo potrebbe trovarsi nei pressi del luogo in cui è precipitato ma non è ancora stato trovato. I telefoni saranno analizzati dai carabinieri che conducono le indagini diretti dal procuratore di Lecco, Antonio Chiappani e dal pm Andrea Frigoni.

Tre messaggi WhatsApp inviati da Mario Bressi, dopo aver ucciso i suoi figli di 12 anni nella loro casa di villeggiatura in Valsassina e prima di togliersi la vita, tra le 2 e le 3 di sabato alla moglie, Daniela, l’ultimo dei quali conterrebbe una lunga lettera in cui l’assassino accusa la madre dei gemelli di aver rovinato la loro famiglia. E’ quanto emerge dalle indagini sulla tragedia, condotte dai carabinieri di Lecco e coordinate dal pm Andrea Figoni e dal Procuratore Antonio Chiappani, che puntano a ricostruire e a “cristallizzare” quel che è accaduto nella notte tra venerdì e sabato nel paesino di Margno, 400 abitanti, luogo per turisti appassionati di montagna e ora sconvolto. Il primo messaggio avrebbe riferimenti a questioni di gestione quotidiana dei ragazzini, il secondo sono foto dei gemelli con alcuni dei nomi di luoghi dove Bressi avrebbe voluto portarli in vacanza e il terzo è una sorta di lunga lettera. Una lettera ritenuta “pesante” in cui lui avrebbe accusato la moglie di aver rovinato la famiglia e, oltre a dirle che non avrebbe più visto i figli ed espresso le sue grandi difficoltà per gli attriti che erano sorti in famiglia.

Ora però uno dei punti fondamentali da chiarire è se il gesto di Bressi, che, prima di gettarsi dal ponte della Vittoria a 10 chilometri di distanza ha strangolato e soffocato Elena e Diego e poi li ha ricomposti nel letto matrimoniale come se stessero dormendo, sia stato preordinato. E per far questo è stato sequestrato anche il computer che aveva nell’appartamento di Gessate. Tra i due i rapporti da qualche tempo erano diventati difficili tant’è che lei aveva da poco deciso di separarsi anche se non era stata ancora avviata alcuna pratica formale. L’analisi del pc, che potrebbe essere affidata a un consulente esperto, servirà per capire quale sia la ragione del duplice omicidio e suicidio, anche perché finora non sono stati trovati né il suo cellulare, né quello che usavano i bambini.

Anche l’autopsia sui corpi di figli e padre, fissata per domani con il conferimento dell’incarico all’anatomopatologo Paolo Tricomi, dovrebbe fornire particolari importanti come l’orario della morte – da un primo accertamento è stata collocata tra la tarda sera di venerdì e le prime ore di sabato mattina – e chiarire se i ragazzini, anche se non sono emerse evidenze, siano stati o meno sedati. Le testimonianze di amici e parenti raccolte dagli investigatori e inquirenti hanno dipinto un quadro di una coppia in crisi ma senza particolari litigi che potessero lasciar presagire qualcosa. I tre Whatsapp, mostrati e poi consegnati da Daniela, arrivati in quei giorni di vacanza con i bimbi fanno forse intuire il rancore cresciuto di ora in ora che lo ha portato all’insano gesto. Quello che gli investigatori definiscono un “cortocircuito” E la donna, proprio dopo quei messaggi, si è subito allarmata.

Distrutta e incredula è anche l’intera comunità di Gessate, il paese nell’hinterland milanese dove abitava la famiglia. All’ingresso della palazzina, appesi al cancello, amici e compagni dei scuola dei ragazzi hanno lasciato fiori, palloncini colorati e lettere ricordano i momenti trascorsi assieme. “Resterete sempre nel mio cuore”. Una vicinanza che sui social in molti hanno espresso a Daniela che da sabato quando è entrata nella casa dell’orrore dove in passato aveva trascorso momenti felici, è sotto shock. Tutti a Gessate conoscono i Bressi, come li conoscono a Gorgonzola, il paese non molto distante, dove Mario è cresciuto.

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