“Incredibile! 44 poliziotti in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) sono indagati come violenti torturatori per aver bloccato la rivolta dei detenuti del 6 aprile scorso, che provocò danni per centinaia di migliaia di euro”. Lo scrive su facebook Matteo Salvini, in riferimento agli agenti di polizia penitenziaria indagati dalla Procura per presunti pestaggi ai detenuti durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 (leggi qui).
Il leader della Lega ha rimandato tutti gli impegni del pomeriggio ed è partito subito per la Campania, “per portare la mia (e vostra) solidarietà – scrive – alle donne e agli uomini in divisa che, invece di essere ringraziati, vengono indagati. È una vergogna”. Giunto intorno alle 16.30 sul posto, parlando davanti all’ingresso del carcere, ha detto: “Le rivolte non le tranquillizzi con le margherite. Le pistole elettriche e la videosorveglianza prima arrivano e meglio è”.
Il senatore ha parlato con un gruppo di agenti penitenziari di quanto accaduto oggi nell’istituto. “Avevo qualche appuntamento oggi pomeriggio, ho chiuso l’ufficio e disdetto gli appuntamenti – ha detto l’ex ministro – perché non si possono indagare e perquisire come delinquenti 44 servitori dello Stato”. “Se uno su mille sbaglia, paga. Ma non esiste né in cielo né in terra – ha aggiunto Salvini – venire a perquisire i poliziotti davanti ai parenti dei detenuti”.
“Penso che oggi sia una giornata di lutto per l’Italia, lo griderò con tutta la mia voce: questo è uno degli esempi di procedimenti per tortura”, ha detto il leader della Lega uscendo dal carcere dove si è recato per portare “la solidarietà mia, della Lega e di tutto il popolo italiano a dei servitori dello Stato indegnamente indagati, svegliati stamattina alle 7 per un sequestro del cellulare”. Salvini, parlando dei 44 poliziotti indagati, ha aggiunto che l’Italia “è un Paese folle perché i detenuti hanno il cellulare, mentre ai poliziotti viene sequestrato”. IN ALTO IL VIDEO dell’arrivo di Salvini, sotto le immagini dell’uscita dal carcere