Marcianise (Caserta) – Nella mattinata del 4 giungo, al termine di una scrupolosa e sollecita indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di C.G., 57 anni, di Marcianise, impiegato, incensurato, gravemente indiziato di atti persecutori aggravati commessi a danno di una donna alla quale era stato legato sentimentalmente.
Le indagini, condotte dagli agenti commissariato marcianisano, traevano origine dalla denuncia presentata dalla vittima nei primi giorni di maggio scorso, nella quale la stessa raccontava, con estrema precisione e coerenza, uno spaccato di violenze ed angherie, fisiche e psicologiche, subite da circa quattro anni, a seguito della decisione di porre fine alla relazione intercorsa con l’indagato, rapporto cessato a causa della personalità prevaricatrice e morbosa dell’uomo, che poi diventerà suo persecutore. La donna, con dovizia di dettagli, raccontava dei numerosi episodi di pedinamenti e appostamenti operati dall’indagato, sia nei pressi della sua abitazione – che sfortunatamente si trovava nello stesso complesso residenziale dove la stessa dimorava – sia sul luogo di lavoro.
Vista la gravità della situazione, coerentemente alla priorità assegnata dalla Procura della Repubblica per i delitti ai danni di persone vulnerabili e riconducibili al cosiddetto “Codice Rosso”, venivano svolte serrate ed immediate indagini, riscontrando le dichiarazioni della vittima. La ricostruzione operata consentiva di evidenziare un’escalation di soprusi e minacce, divenute negli ultimi mesi sempre più allarmanti. Emergeva che il 57enne, anche in occasione dei fortuiti ed inevitabili incontri che avvenivano negli spazi comuni del condominio, non esitava a rivolgere alla ex compagna insulti, epiteti e minacce, senza risparmiarle continue azioni fastidiose, finalizzate ad indurla all’esasperazione. Si accertava, inoltre, che le morbose attenzioni dell’uomo si manifestavano sempre più di frequente sotto forma di minacce di morte, alludendo anche alla disponibilità di un’arma da fuoco, intimidazioni indirizzate anche alla figlia della donna ed al compagno di questa. Venivano acquisiti numerosi riscontri relativamente alle aggressioni fisiche subite dalla parte offesa, in più circostanze colpita con pugni e schiaffi o tirata per i capelli, fatti mai denunciati o refertati per il timore di ancor più gravi ritorsioni.
Infine, grazie alla escussione di diversi testimoni ed all’acquisizione di ulteriori fonti di prova – tra cui le immagini riprese da un sistema di videosorveglianza collocato nei pressi delle abitazioni delle persone coinvolte -, era possibile acquisire gravi indizi a carico dell’uomo in relazione all’ultimo dei numerosi danneggiamenti inferti alla vettura della vittima. In particolare, veniva recuperato un video dal quale emergeva chiaramente come, durante la notte del 28 aprile scorso, C.G. si avvicinava al veicolo di proprietà della vittima e, chinatosi vicino alla parte posteriore, utilizzando verosimilmente un’arma da taglio, squarciava uno pneumatico posteriore. Pertanto, sulla scorta del grave quadro indiziario, su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, tenuto conto della gravità delle condotte ed il pericolo di ulteriori dinamiche aggressive, peraltro annunciate, disponeva la custodia in carcere per l’uomo.