La Guardia di Finanza di Genova e l’Agenzia delle Dogane hanno denunciato 16 persone e sequestrato 130 tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi che stavano per partire dal porto del capoluogo ligure verso l’Africa. Si tratta di Raee, ossia rifiuti composti da apparati elettrici ed elettronici, ma anche motociclette, scooter e parti di auto e motoveicoli, alcuni provento di furto.
Gli investigatori del II Gruppo delle Fiamme Gialle hanno scoperto che i rifiuti venivano consegnati da vari imprenditori italiani a piccoli gruppi organizzati di cittadini nordafricani, per evitare i costi di gestione e smaltimento imposti dalla legge italiana; una volta ricevuti, i rifiuti venivano nascosti in container o furgoni, poi imbarcati su navi in partenza dal porto di Genova e diretti in Senegal, Marocco, Nigeria e Costa d’Avorio.
Il materiale è stato sequestrato e distrutto con spese a carico degli imprenditori coinvolti. Secondo quanto accertato dai finanzieri, i rifiuti provenivano da diversi operatori economici, in particolare italiani, e consegnati nelle mani di gruppi organizzati di soggetti nord africani, per eludere i costi e l’iter di gestione e smaltimento previsti dalla legge italiana.
I carichi intercettati, molti dei quali di provenienza da Lecco e Bergamo e da altre zone del Nord d’Italia, confluivano a Genova per essere spediti illecitamente in Africa dove, una volta scaricati, i rifiuti vengono sviscerati, con trattamenti inquinanti, per recuperare quanto possibile e il residuo abbandonato in mega discariche. Senegal, Nigeria, Marocco e Costa d’Avorio sono le mete di questo traffico illegale. IN ALTO IL VIDEO