Iniziò il 17 giugno del 1885, 135 anni fa, il complesso procedimento di riassemblaggio dei primi pezzi della Statua della Libertà. Con i primi carichi provenienti da Parigi, a partire dal 1883, la statua prese lentamente la forma definitiva, che è possibile ammirare oggi a Liberty Island, l’isolotto situato nella foce del fiume Hudson. Con i suoi 93 metri di altezza e le 225 tonnellate, di cui 100 di rame e 125 di acciaio, inaugurata nel 1886, la statua domina la baia di New York ed è visibile a ben 40 chilometri di distanza.
Lo scheletro metallico, fatto di acciaio e rame, è opera di Gustave Eiffel, autore della Torre Eiffel, mentre la parte scultorea è stata realizzata da Frederic Auguste Bartholdi, che nel viso dell’opera volle riproporre quello della madre Charlotte. Donata dai francesi agli Stati Uniti d’America per celebrare i cento anni dalla Dichiarazione d’indipendenza, la statua venne prima progettata e costruita, struttura e rivestimento, in Francia per essere poi smontata in 300 pezzi, adagiati in 214 casse, e trasportata a New York grazie alla piccola nave merci “Isere”, che dovette effettuare diversi viaggi per trasferire tutti i pezzi oltreoceano.
Non tutti sanno, inoltre, che il colore originale della statua era il rosso scuro, trasformatosi poi in verde a causa della salsedine che ha ossidato il rivestimento esterno, fatto da oltre trecento fogli di rame. La corona adagiata sul capo ha sette punte ed è decorata da venticinque gemme. Le prime rappresentano i sette mari ed i sette continenti mentre le gemme sono le finestre da cui gli oltre 4 milioni di visitatori annui, dopo aver salito una scala formata da 357 gradini, possono osservare il panorama mozzafiato. Il nome completo dell’opera è “Liberty Enlightening The World”, ossia “La libertà che illumina il mondo”, che svolse la funzione di faro dal 1886 al 1902 grazie alla luce della torcia, sostituita quest’ultima nel 1984 con una tutta d’oro.
A ricordare la libertà conquistata, la Libertas, si notano le tavole sorrette dalla mano sinistra, che riportano la data della Dichiarazione d’indipendenza, 4 luglio 1776, e i piedi della statua che, osservando attentamente, si vedono calpestare le catene come simbolo della liberazione dall’oppressione. Nel 2011, anno degli attentati terroristici alle Torri Gemelle, l’osservatorio della corona, per motivi di sicurezza, fu chiuso al pubblico per ben otto anni. Nel 1986 la statua, grazie al genio della Pop Art, Andy Warhol, divenne icona artistica in un quadro 3D a colori, venduto poi all’asta da Christie’s a New York per diversi milioni di euro.