Con la ripartenza di molti comparti produttivi, Caserta e la sua provincia tentano di recuperare una programmazione di sviluppo che, in questi ultimi anni, ha visto pesantemente penalizzato un territorio che, negli anni ’70 e ’80, era uno dei motori più importanti del Mezzogiorno. “L’emergenza pandemia – dichiara l’aversano Giovanni Bo (nella foto), presidente del Gruppo Piccola Industria di Confindustria Caserta – rischia di presentarci un conto molto salato in termini economici e di occupazione. Le provvidenze messe in campo dal Governo e dalla Regione Campania, infatti, se hanno dato respiro nel breve-medio termine, hanno creato un vuoto di programmazione da parte delle aziende, che in questo momento, per badare alla sopravvivenza, hanno messo da parte quelle strategie di lungo termine, soprattutto sul piano finanziario che rappresentano una garanzia per consolidarsi sui mercati”.
Ma l’emergenza Coronavirus rappresenta anche un’opportunità per mantenere la coesione territoriale, consolidare un confronto per costruire un futuro “sostenibile” per Terra di Lavoro. “La crisi che stiamo attraversando – prosegue il presidente Bo – ci ha fatto capire che da soli non si va da nessuna parte. Dobbiamo abbinare alla sostenibilità, economica ed ambientale, anche il valore della condivisione. Dobbiamo ripartire dal dialogo sulle vocazioni territoriali e su uno scenario da costruire nel medio termine. Ripartire dalle opere pubbliche, dalla messa in sicurezza di scuole e territorio, per poi passare alla riqualificazione territoriale di quelle aree, come il Litorale Domizio, che rappresentano una vera carta di sviluppo che l’intera Campania può giocare. Su questi temi interno portare avanti una proposta di un’intesa per il futuro di Caserta e della sua provincia”.
Ognuno, secondo Bo, deve svolgere il proprio ruolo in un percorso scandito dal confronto tra istituzioni, imprese, ordini professionali e parti sociali, per creare nuove condizioni di sviluppo in grado di rilanciare l’economia e il lavoro in Terra di Lavoro. “Non possiamo più permetterci diseguaglianze. – conclude il presidente del Gruppo Piccola Industria di Confindustria Caserta – Questa crisi ci sta insegnando che nessuno può essere lasciato indietro. Siamo tutti elementi di un meccanismo necessario per costruire il futuro dei nostri territori”.