Aversa, l’ascensore “guasto” della casa comunale in realtà non è a norma

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Sono mesi che non funziona. Stiamo parlando dell’ascensore della casa comunale, unico di quelli presenti che porta anche al quarto piano. In questi mesi abbiamo effettuato alcune ricerche per cercare di capire cosa c’è che non va. Questo quanto siamo riusciti a sapere. 1) Quell’ascensore non è più a norma dai tempi del sindaco Ferrara. Le norme di legge per la sicurezza vorrebbero che fosse eliminato totalmente. 2) Nel caso si volesse aggiustarlo (chiudendo tutti e due gli occhi sulla sua insicurezza), la spesa sarebbe esorbitante per il capitolo di bilancio dedicato. 3) La ditta incaricata delle riparazioni sostiene da tempo un pazzesco contenzioso legale con l’attuale e le precedenti amministrazioni perché ritiene di vantare forti crediti per lavori mai pagati. Per tal motivo, per ogni intervento richiesto vuole che prima le sia pagato almeno una parte dei vecchi interventi, altrimenti se ne sta a casa. Credo che questa storia finirà davanti ad un giudice.

In più nelle relazioni dei progetti dell’ultima grande ristrutturazione del palazzo comunale ai tempi della giunta Ferrara (quando i progettisti erano una serie di docenti di Ingegneria e Architettura) è riportato chiaramente che l’ascensore di cui parliamo, già esistente all’epoca, era del tutto fuori norma. Qualcuno ci ha anche pregato, nel caso in cui ci trovassimo a scrivere sull’argomento casa comunale, di evidenziare anche una delle mancanze più pericolosamente eclatanti dell’edificio: la mancanza di scale esterne antincendio e di vere uscite di sicurezza (oggi assurdamente indicate attraverso le strette scale interne che in caso di sinistri sono le prime a cedere o ad essere invase da fumi o a creare assembramenti da panico). Scale che dal 1983 sono obbligatorie per tutti gli edifici pubblici o di fruizione pubblica, specie quelli di altezza superiore a 12 metri. Insomma, nella malaugurata ipotesi in cui dovesse verificarsi un fuggi-fuggi sul Comune, i cittadini e gli impiegati farebbero la fine dei sorci intrappolati.

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Redazione
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