Nella caserma “Domenico Bovienzo”, sede delle Fiamme Gialle di Caserta, è stato celebrato il 246esimo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza. La cerimonia, improntata a doverosa sobrietà e nel pieno rispetto delle misure vigenti per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha visto la partecipazione dei comandanti dei reparti operativi della provincia di Caserta, di una rappresentanza di finanzieri di ogni ordine e grado e dei presidenti delle sezioni dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia in congedo presenti sul territorio.
Dopo la lettura del messaggio del presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno speciale del comandante generale della Guardia di Finanza, il comandante provinciale, colonnello Andrea Mercatili, ha espresso ai presenti il ringraziamento per l’impegno profuso al servizio dei cittadini e per i risultati operativi conseguiti nell’anno appena trascorso, soffermandosi sull’importanza dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza in questo particolare momento di emergenza sanitaria al fine di contrastare ogni pratica fraudolenta e di neutralizzare, per tempo, eventuali tentativi di infiltrazione o ingerenza delle organizzazioni criminali nel tessuto imprenditoriale, cercando così di impedire che le sofferenze del Paese possano essere indegnamente sfruttate da operatori senza scrupoli.
Nel corso della cerimonia sono state anche lette le motivazioni degli encomi solenni concessi ai militari che si sono particolarmente distinti nel corso delle più rilevanti operazioni di servizio dell’ultimo anno a contrasto del contrabbando di prodotti petroliferi e di sigarette e nella repressione di gravi reati commessi da pubblici amministratori. A seguire una sintesi dei risultati di servizio conseguiti dai reparti della Guardia di Finanza della provincia nel corso del 2019 e dei primi cinque mesi del 2020, con particolare riguardo al bilancio operativo afferente l’emergenza sanitaria in atto.
Frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi e tabacchi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio provinciale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi. Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di 505 interventi ispettivi e di 193 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di reprimere numerosissimi reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 193 soggetti, di cui 13 tratti in arresto.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 67 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 100 milioni di euro. Nove i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a estero-vestizioni di società in realtà gestite dall’Italia. Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 34 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante indebite compensazioni. Non meno significativo è l’impegno delle Fiamme Gialle casertane nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 74 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 114 milioni di euro di IVA dovuta. Inoltre, sono stati verbalizzati 249 datori di lavoro per aver impiegato 680 lavoratori in “nero” o irregolari.
Ammontano, invece, a 53 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione lungo le rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore. Complessivamente, sono stati sequestrati 150.667 chilogrammi di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di 59.861 chilogrammi. In particolare, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Caserta ha concluso l’operazione convenzionalmente denominata “Black Spirit”, che ha permesso di neutralizzare un gruppo criminale transnazionale dedito alla commercializzazione di alcol e bevande alcoliche in evasione di accisa attraverso quattro diversi sistemi di frode, che hanno permesso di sottrarre ad imposizione negli anni 2017 e 2018 oltre 5 milioni di litri di prodotti alcolici con conseguente evasione di imposte per oltre 20 milioni di euro. Al termine delle investigazioni sono stati segnalati all’A.G. 49 responsabili, nei confronti dei quali sono state poi eseguite 30 misure cautelari personali e sequestri preventivi per circa 80 milioni di euro.
Parimenti intenso è stato l’impegno dei Reparti a contrasto del contrabbando di sigarette: nel 2019 sono stati eseguiti 115 interventi, che hanno portato al sequestro di oltre 27 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 16 automezzi. In particolare, nel mese di giugno il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Caserta ha intercettato nelle campagne di Pastorano un autoarticolato con targa estera intento a scaricare oltre 10 tonnellate di sigarette di contrabbando. Nell’occasione, sono stati tratti in arresto 7 contrabbandieri sorpresi a stipare il carico in un rudere agricolo per poi essere trasportato con dei furgoni fino alle piazze di vendita al dettaglio. A settembre, inoltre, la Compagnia di Aversa ha sequestrato circa 5 tonnellate di tabacco trinciato e migliaia di filtri, quali semilavorati destinati alla fabbricazione abusiva di sigarette. Nel settore del gioco illegale ed irregolare sono stati eseguiti nel 2019 n. 131 controlli, riscontrando 54 violazioni. Inoltre, sono state concluse 8 indagini di polizia giudiziaria.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA – La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo. 272 sono stati gli interventi complessivamente svolti nel 2019 a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 45 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 26 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 8 milioni di euro, mentre si attestano su circa 4 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 240.
Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per più di 142 milioni di euro a carico di 433 soggetti. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 62 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali e persone dedite a traffici illeciti. Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 18 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 240 persone. Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 66 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.
In tale contesto, il dipendente Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, a settembre 2019, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria C.V., con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di 4 soggetti, responsabili di abuso d’ufficio e falso, nonché il sequestro preventivo di 4 manufatti industriali, per un valore commerciale ad opere finite stimabile in oltre 70 milioni di euro. Le attività di indagine hanno consentito di rilevare a carico degli indagati reiterate condotte di abuso d’ufficio, falso ideologico e violazione delle norme urbanistiche. In particolare, il dirigente all’Urbanistica del Comune di Marcianise è stato accusato di aver deliberatamente rilasciato, tra il mese di aprile 2017 e quello di gennaio 2018, 3 permessi a costruire in violazione al piano urbanistico vigente, facendo strumentale riferimento a delibere e convenzioni artatamente predisposte e, comunque, prive di valore provvedimentale, non essendo state validate dal Consiglio Comunale. In questo modo era stata avviata un’ampia attività speculativa all’interno dell’area dell’Interporto Maddaloni – Marcianise, edificando grandi strutture prefabbricate da vendere o affittare a privati per fini commerciali (in ampliamento del già esistente parco commerciale denominato “Campania”) e/o a scopi logistici, variando, di fatto, la destinazione dei terreni, già definita nell’ambito dell’originaria progettazione dell’Interporto.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA – La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza. Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione agli arricchimenti patrimoniali da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie.
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e, sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.
Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio. Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Nel corso del 2019, in particolare, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 301 soggetti, ed ammonta ad oltre 118 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria. Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali
Sono stati eseguiti 207 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 87 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’A.G. di 68 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 13 sono stati tratti in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 18 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per oltre 25 milioni di euro. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati operati sequestri di beni per un valore di circa 6 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 55 milioni di euro. Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 219 interventi e dato esecuzione a più di 51 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 135.000 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.
LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA – Prosegue incessante la quotidiana azione di soccorso della componente specialista della Guardia di Finanza, impegnata nelle principali e più complesse operazioni di salvaguardia della vita umana in ogni ambiente e contesto. L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT.P.I.”. Nel generale contesto del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose Autorità estere e, spesso, organizzati in luoghi anche prospicienti le aree litoranee e portuali. In particolare, nel corso del 2019, il Corpo ha partecipato ai dispositivi interforze per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, tra cui le “Universiadi 2019”, manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo, tenutasi anche a Caserta nel periodo 1 – 15 luglio, per la quale i Reparti della Provincia di Caserta hanno assicurato la presenza giornaliera di circa 70 militari.
BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19 – A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti. Nel primo periodo dell’emergenza sono stati impiegati fino a 100 militari al giorno nei servizi di ordine e sicurezza pubblica per il controllo degli spostamenti e circa 12.000 sono stati i controlli svolti dalla Guardia di Finanza di Caserta, a partire dallo scorso mese di marzo, per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19. Quasi 1.500 i soggetti, a vario titolo, verbalizzati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza.
Nei confronti degli esercizi commerciali, invece, sono state complessivamente 122 le violazioni accertate e oltre 400 i controlli amministrativi svolti su richiesta della Prefettura nei confronti delle imprese che avevano comunicato di voler continuare le attività perché rientrati nelle filiere produttive strategiche. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati oltre 40 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione e sottoposti a sequestro oltre 1,5 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, circa 1.000 confezioni e 14.000 litri di disinfettante prodotto illecitamente, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente alla filiera commerciale, fino ai produttori o agli importatori dei prodotti irregolari.
Da ultimo, i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta hanno ultimato i controlli sulla veridicità di migliaia di autocertificazioni presentate dai soggetti che hanno beneficiato dell’elargizione dei “bonus spesa Covid -19” da parte dei principali enti locali della Provincia di Caserta. Il raffronto analitico tra i singoli dati dichiarati e quelli risultanti dalle banche dati in uso al Corpo ha permesso così di scoprire ben 542 “furbetti” che, dichiarando il falso, hanno ottenuto illegittimamente il contributo straordinario, per un importo complessivo illecitamente percepito che supera i 100.000 euro, in realtà destinato alle sole famiglie in evidente stato di bisogno e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza sanitaria, con priorità per quei nuclei familiari che non risultassero percepire alcun altro sostegno pubblico.