Aversa (Caserta) – Torna ad Aversa Maria Santissima di Casaluce. Il dipinto che da secoli viene condiviso tra la città normanna e la vicina Casaluce (in entrambe le città c’era un convento dei Celestini che erano i detentori della tavoletta sacra e che si spostavano trai due monasteri a seconda delle stagioni). L’altro giorno, però, non vi è stata la consueta ressa con le finte di una consegna che si faceva tardare il più possibile, il tutto sotto gli occhio di vescovo e sindaci. Il coronavirus ha stravolto anche questa tradizione secolare con prescrizioni come per norma.
La consegna dell’icona è avvenuta all’interno della chiesa della basilica di San Lorenzo Fuori Le Mura (al confine tra Aversa e Casaluce). Il quadro, tolto dal “trono”, è stato affidato dal parroco di Casaluce, don Michele Verolla, nelle mani del vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che attendeva insieme ai parroci di San Lorenzo, don Ernesto Rascato, e della parrocchia dei Santissimi Filippo e Giacomo (che è quella dove il quadro viene conservato sino al prossimo mese di ottobre quando farà ritorno a Casaluce), don Carlo Villano. Presenti anche i sindaci dei due comuni, Alfonso Golia per Aversa e Antonio Tatone per Casaluce. Il dipinto è stato, poi, consegnato al comitato aversano i cui componenti lo hanno collocato sul “trono” di Aversa per poi curarne il trasporto presso la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in via Roma.
«Il Signore – ha affermato il vescovo Spinillo nel corso dell’omelia – non ci vuole come sottomessi, ma dialoganti con Lui. Gli chiediamo di aiutarci a risolvere le nostre difficoltà, le nostre fragilità, ma, il Signore ci ha dato la capacità di risolverli noi i nostri problemi». Facendo, poi, riferimento al momento che l’Umanità sta vivendo a causa della pandemia da coronavirus, il Pastore normanno ha tenuto a precisare che la diversa modalità di passaggio dell’icona, molto meno affollata e più raccolta, di quest’anno non è «un sacrificio, ma anche una grazia di Dio perché ci consente di stare in silenzio insieme a Maria per dialogare con lei per aiutarci a risolvere i problemi del mondo». Ovviamente, a causa delle regole per il distanziamento sociale, è stata annullata anche la processione, della durata di una settimana circa, che percorreva praticamente tutte le strade cittadine, pernottando l’icona di notte presso le parrocchie aversane, sino a giungere alla chiesa dei Santissimi Filippo e Giacomo.