Nel quadro della quotidiana attività posta in essere dalla Guardia di Finanza a tutela della leale concorrenza commerciale e per il contrasto delle pratiche aziendali illecite, i Baschi Verdi in forza alla Compagnia Pronto Impiego Aversa hanno individuato un noto bar, situato su un’importante arteria stradale del Comune di Teverola, il cui esercente, già da due anni, si sottraeva fraudolentemente al pagamento dell’energia tramite un collegamento diretto del proprio impianto alla rete elettrica stradale.
In particolare, i militari, all’atto dell’accesso nel locale di esercizio dell’attività, hanno riscontrato la presenza di un contatore apparentemente regolare ma che, all’esito del controllo eseguito da personale della società “E-Distribuzione” intervenuto sul posto, è risultato in disuso dal settembre del 2018 oltreché precedentemente intestato ad un soggetto economico di Gricignano d’Aversa, completamente estraneo ai fatti.
L’espediente risultava particolarmente efficace nell’eludere eventuali controlli del fornitore di energia elettrica, dal momento che l’allacciamento al contatore “fasullo” forniva un aspetto apparentemente regolare all’installazione, traendo in errore eventuali ispettori dell’azienda erogatrice e rendendo, così, estremamente difficoltoso accertare il furto di energia in atto. La trovata ha consentito un risparmio illecito del costo dell’energia elettrica complessivamente stimabile in quasi 25mila realizzato nel corso dell’ultimo biennio, corrispondente a circa 100.000 Kwh di consumo, come rilevato da una preliminare stima fornita dal personale specializzato della società Enel Distribuzione.
L’esercente dell’attività, un ventottenne di Frignano, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Napoli Nord per furto aggravato di energia elettrica. Il misuratore “fasullo” è stato sequestrato per i successivi accertamenti. Anche gli odierni risultati dimostrano l’importanza del controllo economico-finanziario del territorio esercitato dalla Guardia di Finanza, finalizzato all’individuazione di quelle imprese che, sfruttando gli ingiusti vantaggi economici derivanti dalle partiche illecite, riescono a danneggiare le altre aziende sane e corrette che operano sui loro stessi mercati, specie nella difficile congiuntura economica attuale contraddistinta dal faticoso tentativo di superare le conseguenze negative della pandemia da “Covid-19”.