I carabinieri forestali del nucleo Investigativo di Caserta e delle stazioni di Castel Volturno, Piedimonte Matese e San Gregorio Matese hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, relativamente a due stabilimenti balneari, di cui è stata accertata, nel maggio di quest’anno, una parziale compromissione strutturale e statica che ha costituito grave e concreto pericolo per la pubblica e private incolumità, nonché l’edificazione di ulteriori strutture pertinenti gli stabilimenti predetti, in assenza di autorizzazione edilizia comunale, sismica e del demanio.
Si tratta, in particolare, del “Lido Bikini”, sito a Baia Verde di Castel Volturno, e del “Lido Felice”, in località Ischitella. “Va premesso – si legge in una nota della Procura – che i due lidi balneari, a seguito delle mareggiate del trascorso periodo invernale, cui si aggiungono anni di incuria delle strutture e di mancata manutenzione, avevano richiesto al locale Ufficio Marittimo della Guardia Costiera di svolgere dei sopralluoghi volti alla verifica dei danni subiti, con successivo interessamento dell’Ufficio Tecnico del Comune di Castel Volturno per i provvedimenti di specifica competenza. Gli approfondimenti investigativi, svolti dall’Aliquota Carabinieri della Sezione CC di Polizia Giudiziaria di questa Procura, consentivano di verificare che nessuna delle strutture ispezionate era in regola con i pagamenti dei canoni addizionali regionali per gli anni 2017/2018/2019 e the nessuno dei titolari delle concessioni demaniali aveva presentato denunzia dei lavori al Genio Civile omettendo, dunque, di depositare, prima dell’inizio dei lavori, gli atti progettuali: deposito propedeutico al rilascio del certificato di agibilità. Infatti, la disciplina particolare per gli stabilimenti balneari prevede, tra l’altro, quale presupposto essenziale per l’esercizio dell’attività di balneazione, la titolarità, in capo ai concessionari, del permesso di costruire e dei certificati di agibilità”.
“Sotto il profilo urbanistico ed edilizio, – continua la nota della Procura – la Polizia Giudiziaria operante verificava la realizzazione di opera abusive in area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale ex lege in assenza della prescritta autorizzazione e senza la preventiva autorizzazione sismica. Si accertava, inoltre, che i proprietari, o comunque gestori del ‘Lido Bikini’ e del ‘Lido Felice’, avevano omesso di provvedere ai lavori necessari volti a rimuovere il rischio di crollo o di cedimento degli elementi costruttivi delle strutture edilizie costituenti gli stabilimenti balneari, con conseguente pericolo per le persone e, in particolare, per i clienti delle strutture turistiche, per i passanti e per gli stessi operatori. In altri termini, gli indagati, ben consapevoli della predetta situazione di pericolo, in quanto loro stessi richiedevano agli Enti di competenza sopralluoghi finalizzati a quantificare i danni prodotti dalle mareggiate, non avevano provveduto ad effettuare gli opportuni lavori di risanamento strutturale, ed anzi realizzavano, nel tempo, opere in cemento armato sulla spiaggia, ovverosia su demanio marittimo, senza autorizzazione ne dell’autorità demaniale, né del Comune né del Genio Civile. Opere compiute, peraltro, su beni sottoposti a vincolo paesaggistico, in quanto trattasi di zone costiera, e permanentemente utilizzate dagli indagati nonostante l’evidente pericolosità degli stessi”.
La situazione di pericolo per la pubblica e privata incolumità ha indotto la Procura sammaritana ad intervenire con un provvedimento immediato, “essendo evidente – spiegano ancora gli inquirenti – la situazione di eccezionale urgenza nel provvedere, palesata della circostanza che la stagione balneare e iniziata e dal fatto che gli edifici che minacciavano rovina, non sono stati cautelati dal gestori, ma sistemati con ulteriori opere di cui verificare la legittimità, e che, pertanto, lasciare nella disponibilità degli stessi le due strutture comporterebbe la probabilità concreta, elevate ed attuale che si possano verificare eventi infortunistici, anche gravi e/o irreparabili, a danno di inconsapevoli utenti”. I due lidi sono stati sottoposti a sequestro e i due proprietari (o comunque gestori) iscritti nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina con pericolo per le persone, per abusiva occupazione di spazio demaniale ed inosservanza di limiti alla proprietà privata, nonché per abuso edilizio in area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale ex lege in assenza della preventiva autorizzazione paesaggistica e senza la preventiva autorizzazione sismica. La custodia giudiziaria dei lidi è stata affidata al sindaco di Castel Volturno.