Mafia, arrestato nel Trapanese il “boss dentista” Asaro. Indagato ex deputato regionale

di Redazione

Operazione antimafia dei carabinieri nel Trapanese. I militari del Nucleo investigativo del comando provinciale hanno arrestato, su disposizione del gip del tribunale di Palermo che ha accolto le richieste della Direzione distrettuale antimafia che indaga sulle famiglie mafiose di Castellammare del Golfo e Paceco, il boss Mariano Asaro, soprannominato “il dentista”. Provvedimento notificato anche a Carmelo Salerno, considerato capomafia di Paceco, già detenuto dal giorno del suo arresto nell’operazione Scrigno del marzo 2019. I reati contestati sono quelli di associazione mafiosa e fittizia intestazione di società. Altri due indagati sono stati raggiunti rispettivamente dall’obbligo di dimora e da una misura interdittiva. I carabinieri, inoltre, hanno eseguito decine di perquisizioni.

Le indagini, coordinate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo, “hanno permesso di dimostrare – sostengono i carabinieri – il perdurare dell’appartenenza di Asaro all’associazione mafiosa”. L’uomo, rimesso in libertà nel giugno del 2018 dopo una lunga detenzione, avrebbe continuato a intrattenere rapporti con diversi esponenti mafiosi, tra cui Rocco Coppola e Carmelo Salerno. In molti incontri Asaro ha esternato il suo astio ne confronti del vertice della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, rappresentato da Francesco Domingo, oltre che contro i collaboratori di giustizia che lo avevano accusato dell’omicidio del magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso nel gennaio del 1983.

Indagato ex deputato regionale Ruggirello – L’ex deputato dell’Assemblea regionale siciliana Paolo Ruggirello è tra gli indagati nell’inchiesta. Secondo gli inquirenti, avrebbe avuto il compito di “attivarsi” con i vertici dell’Asp di Trapani affinché l’ambulatorio di odontoiatria che Asaro intendeva aprire a Paceco fosse convenzionato con il servizio sanitario. Asaro, infatti, secondo le risultanze investigative, fin dai giorni successivi alla sua scarcerazione “aveva cominciato a lavorare a un progetto imprenditoriale illecito”. Il piano sarebbe stato quello di costituire una società da intestare fittiziamente alla cognata, Maria Vincenza Occhipinti, raggiunta dalla misura dell’obbligo di dimora, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria da aprire a Paceco. Un progetto al quale avrebbe partecipato un’altra indagata, Maria Amato, anche lei raggiunta dall’obbligo di dimora, moglie di Coppola. La donna, collaboratrice di uno studio notarile, avrebbe predisposto i documenti per la costituzione della società mentre Coppola avrebbe presentato ad Asaro un medico, Vito Lucido, a sua volta raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività per un anno. Lucido “accettò di comparire quale direttore sanitario – spiegano i carabinieri – svolgendo il contributo essenziale all’ottenimento delle autorizzazioni sanitarie e al convenzionamento con la mutua”. Il compito di Ruggirello sarebbe stato quello di “attivare l’iter burocratico all’Asp” per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie: “Cosa che l’ex deputato regionale fece – dicono i carabinieri – prospettando in un primo tempo che l’interessato allo studio era un suo ‘cugino'”. Ruggirello si trova al momento agli arresti domiciliari perché sotto inchiesta nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Scrigno’ del marzo dello scorso anno. IN ALTO IL VIDEO

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