Durante i controlli finalizzati al contrasto del fenomeno dei “roghi tossici”, nella zona di Macerata Campania (Caserta), i carabinieri forestali di Marcianise hanno scorto un fumo di colore scuro levarsi da un fondo limitrofo alla via Ponteselice. A poca distanza dal cumulo è stata rinvenuta una persona con la quale si è proceduto ad ispezionare visivamente il cumulo, per quanto possibile, considerando che vi era un forte vento, e che l’aria era irrespirabile, constatando che erano stati dati alle fiamme dei rifiuti presumibilmente prodotti da attività di segheria.
Immediatamente si è proceduto a contattare i Vigili del Fuoco che sono giunti sul posto ed hanno dato inizio alle operazioni di spegnimento del grosso cumulo in fiamme. Dopo le preliminari operazioni di spegnimento, il cumulo di rifiuti speciali, veniva smosso tramite un escavatore, al fine di rendere le operazioni di spegnimento più incisive, nonché per procedere ad un’ispezione visiva dello stesso, congiuntamente al personale dell’Arpac intervenuto sul posto, constatando che lo stesso del volume di circa 80 metri cubi era costituito da rifiuti lignei, trucioli, frammisto a terreno e a residui di propilene, nonché da alcuni frammenti plastici. Si è proceduto, quindi, sempre congiuntamente all’Arpac di Caserta, a verificare il capannone adiacente il cumulo di rifiuti in fiamme, nel quale è risultata allestita una segheria con due seghe a nastro ed una a nastro centauro.
Il titolare dell’impresa artigiana non è stato in grado di fornire alcun atto autorizzativo per quanto attiene le emissioni in atmosfera prodotte dalle macchine per la lavorazione del legno. Sempre all’interno del capannone, sono stati rinvenuti numerosi ‘big bag’ da un metro cubo cadauno contenenti segatura ed altri imballaggi metallici di rifiuti speciali pericolosi, oltre a diversi quintali di legno, in parte vergine ed in parte già depezzato e cumuli di trucioli, trattati con solventi, che erano contenuti in sacchi in propilene. I militari hanno proceduto a sottoporre a sequestro il fondo in cui era stoccato il cumulo di rifiuti speciali dato alle fiamme e l’immobile contenente la falegnameria, denunciandoil titolare dell’attività artigianale in stato di libertà per combustione illecita di rifiuti speciali, gestione illecita di rifiuti speciali, utilizzo di macchine per la lavorazione del legno in assenza dell’autorizzazione nei riguardi delle emissioni in atmosfera.