25 persone sono state tratte in arresto, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, tra le province di Salerno, Napoli, Verbania e Cosenza, dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Salerno, insieme al personale delle Squadre Mobili di Napoli, Verbania e Cosenza, con l’ausilio dei Reparti Prevenzione Crimine Campania, Calabria e Puglia, di unità cinofile e il supporto aereo di un elicottero della Polizia di Stato.
Le indagini hanno permesso di acclarare l’esistenza di un sodalizio criminale, facente capo a Raffaele Iavarone, 38 anni, dedito all’approvvigionamento di ingenti quantitativi di hashish e cocaina per diversi gruppi criminali che gestiscono lo spaccio di stupefacenti nella città di Salerno ed in provincia. Iavarone è risultato il capo indiscusso, promotore, finanziatore e organizzatore del gruppo criminale: a lui, il compito di impartire direttive per l’acquisto e la cessione della sostanza stupefacente. Personaggio di grande spessore criminale, con a carico numerosi precedenti penali, non risulta abbia mai svolto alcuna lecita attività lavorativa, traendo i proventi per il suo sostentamento esclusivamente dall’attività criminale. È attivo negli ambienti dello spaccio di stupefacenti da circa vent’anni. Mantenendo sempre un tenore di vita basso al fine di non attirare su di sé l’attenzione delle forze dell’ordine, Iavarone ha provveduto anche al riciclaggio del denaro attraverso il trasferimento di liquidi su conti intestati a terze persone insospettabili e non a lui riconducibili. Solo raramente, ha partecipato in prima persona a scambi di droga ed accordi per l’approvvigionamento o la riscossione dei soldi per le forniture eseguite.
Le attività investigative, svolte anche con opportuni supporti tecnico-scientifici, hanno permesso di documentare le cessioni di sostanze stupefacente attuate dagli indagati, oltre che individuare i fornitori, i luoghi di custodia della droga, nonché i relativi acquirenti/spacciatori. Le forniture di cocaina erano assicurate da Oisfi Hicham, alias “Emilio”, e Giuseppe Aquino, residenti a Scafati e Boscoreale, che stabilmente rifornivano il gruppo di Iavarone anche con ingenti quantitativi . L’hashish veniva acquistato a Sarno dal gruppo con capo a Guglielmo Sirica, con la collaborazione di Emilio Squillante e Domenico Pasquale Sirica: durante le indagini furono sequestrati circa 41 chili di hashish e, successivamente, durante un’altra consegna, furono sequestrati altri 18 chili di hashish.
Nel corso di altre indagini sono state tratte in arresto 7 persone in flagranza di reato, con il contestuale sequestro di quantitativi di diverse tipologie di sostanze stupefacenti. In particolare, nella mattinata del 19 giugno 2018, era stato arrestato Raffaele Iavarone, con Luca Vitale e Antonio Cosentino. Iavarone aveva organizzato l’acquisto di cocaina con alcuni fornitori della zona di Boscoreale, da rivendere a spacciatori di Salerno. Dalle intercettazioni emergeva che il “viaggio” per l’approvvigionamento sarebbe stato effettuato direttamente dallo Iavarone, con Cosentino e Vitale, con quest’ultimo a bordo di uno scooter per il trasporto della sostanza stupefacente gli altri due a bordo di una Bmw X5, con il compito di fungere da “staffetta” al motoveicolo. E’ stato effettuato un pedinamento fino all’ingresso di Boscoreale, durante il viaggio di rientro i veicoli furono intercettati e pedinati fino all’ingresso di Salerno, dove la Bmw X5 effettuò una brusca manovra di uscita dal tratto stradale, cambiando direzione di marcia. Dopo un inseguimento, durante il quale parte degli equipaggi impegnati cercavano di bloccare l’auto, mentre altri inseguivano il motorino che nel frattempo cercava di guadagnare la fuga, entrambi i veicoli furono bloccati nella città di Salerno e, in seguito a perquisizione, furono trovati e sequestrati nel vano sottosella dello scooterone due panetti di cocaina per un peso complessivo di 2,160 chili.
Nel corso delle indagini venne fuori che Iavarone, a capo del sodalizio criminale, aveva utilizzato, come deposito per l’hashish, dei locali adiacenti l’abitazione di tale Nicola Attaniese, a Pontecagnano Faiano, mentre Claudio Tufano utilizzava sia casa di Attianese, sia un suo sgabuzzino ricavato nel vano sottoscala dell’androne dell’abitazione, per stoccare la sostanza stupefacente. Nel pomeriggio del 5 gennaio 2018, Attianese fu sorpreso a nascondere 2 grossi zaini nell’abitazione di Tufano, che a sua volta li spostò nello sgabuzzino. Si decise di intervenire e fu tratto in arresto Tufano perché trovato in possesso di 41,890 chili di hashish e sei pistole, di diverso calibro, alcune prive di matricola e complete del relativo munizionamento.- Il sodalizio criminale ha creato una stabile rete di rapporti con numerosi spacciatori collegati a diverse piazze di spaccio di stupefacenti in diverse zone cittadine di Salerno: “centro storico”, Sant’Eustacchio, Canalone, cd. “Villaggio dei Puffi”, Pastena, Torrione, Mercatello, Mariconda.
I componenti del sodalizio, ben avvezzi all’attività di traffico e spaccio di stupefacenti, consapevoli della illiceità dei temi trattati, durante le conversazioni telefoniche intercettate hanno adoperato sempre un linguaggio criptico ed utilizzato forme di comunicazioni implicite, previamente concordate per evitare di esplicitare il reale oggetto dei loro colloqui. Sono state rilevate anche molteplici utenze telefoniche, fittiziamente intestate a terzi, alcune utilizzate per consentire agli accoliti di comunicare tra di loro con una sorta di “circuito chiuso” in modo da eludere le intercettazioni telefoniche. Inoltre, si è constatato che l’organizzazione ha disposto di grandi somme di denaro per acquistare rilevanti partite di droga: ne è la conferma il recupero di 42 chili di hashish e sei pistole trovati in possesso e custoditi per conto dell’organizzazione da Tufano, per un valore di circa 50/60 mila euro ed un mancato guadagno di circa 100mila euro. Nonchè il recupero di 18 chili di hashish per un valore di circa 20 mila euro ed un mancato guadagno di circa 30/35 mila euro e, ancora, il recupero di 2,168 chili di cocaina detenuti da Iavarone, Cosentino e Vitale, per un valore di circa 70mila euro ed un mancato guadagno di circa 100/120mila euro. Il sodalizio ha anche versato periodicamente una quota dei proventi della vendita di stupefacenti a soggetti in stato di custodia cautelare, come Tufano. IN ALTO IL VIDEO