Tra le province di Caserta, Avellino, Verona e Alessandria, i carabinieri della compagnia di Caserta, col supporto del Nucleo Cinofili di Sarno, a conclusione di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone (di cui tre in carcere e quattro agli arresti domiciliari), indagate a vario titolo per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ricettazione, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni. In carcere sono finiti: Gennaro Morgillo, 32 anni; Giuseppe Raiola, 51; Gennaro Raiola, 58. Ai domiciliari: Francesco Liberti, 29; Mario Romano, 22; Marco Bellotti, 22, Marco Francesco Scopelliti, 31.
L’attività investigativa, iniziata nel novembre 2016, è stata focalizzata sulle dinamiche di spaccio di stupefacenti nell’hinterland di Caserta e ha permesso in particolare di accertare l’operatività di una ramificata consorteria dedita allo spaccio nonché di individuare i canali di approvvigionamento della droga trattata (cocaina, eroina, crack, marijuana e hashish), proveniente dalla provincia di Napoli. É stata comprovata in tal senso la gestione, da parte del gruppo criminale, di una piazza di spaccio nel comune casertano di San Felice a Cancello, per la vendita al dettaglio dello stupefacente.
Nello specifico le indagini hanno avuto origine da un attentato incendiario su autovettura risalente all’ottobre 2016, commesso a Caserta ai danni di un pregiudicato locale. Dai successivi accertamenti posti in essere, ipotizzando che alla base dell’atto intimidatorio potesse esserci una contesa per il monopolio dello spaccio nel basso Casertano, è emersa in primo luogo, la figura di Gennaro Morgillo, giovane pusher sanfeliciano, alla testa di una vera e propria associazione dedita all’incessante compravendita di droga fra Napoli e Caserta. Lo stesso è risultato essere il promotore e l’organizzatore del sodalizio che aveva una struttura semplice costruita sull’affiliazione, tra i soggetti membri, anche giovanissimi, sia pregiudicati che incensurati, legati tra loro da rapporti di parentela e di amicizia, due dei quali risultano già detenuti agli arresti domiciliari e in carcere per altre cause.
Negli sviluppi successivi è emersa un’incessante attività di spaccio che trovava il proprio approvvigionamento di stupefacente nel napoletano, in particolare dall’area di Giugliano in Campania. La droga veniva trasportata nel casertano principalmente su autoveicoli e successivamente, nell’ambito della successiva distribuzione al dettaglio, veniva venduta sulla piazza di spaccio e mediante vere proprie consegne a domicilio, anche fuori provincia. Nel corso dell’attività sono stati cristallizzati più di cento episodi di cessione di sostanze stupefacenti indentificando numerosi assuntori, oggetto di segnalazione alla locale Prefettura.
Nell’ambito dei riscontri eseguiti dai carabinieri sono state tratte in arresto sette persone (fra i quali quattro degli indagati) e sequestrati complessivamente: una pistola Beretta calibro 7,65, oggetto di rapina, una pistola revolver di marca sconosciuta calibro 38 con relativo munizionamento, un fucile a canne mozze Franchi calibro 12, oggetto di furto, con relativo munizionamento, 50 cartucce calibro 9×21, 2 cartucce calibro 16 e 15 cartucce 9×19 Gfl Nato, nonché circa un chilo di stupefacenti fra marijuana, cocaina, eroina, crack e hashish.