Spaccio di droga nell’Alto Casertano: 5 arresti

di Redazione

I carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese, nella mattinata del 14 luglio, hanno dato esecuzione alla misura cautelate in carcere nei confronti di cinque persone ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di: Valerio Cappello, 46 anni; Salvatore Carabella, 32; Silveria Luciani, 42; Marco Ricigliano, 42; Giovanni Cappello, 25, tutti di Piedimonte.

Il provvedimento restrittivo, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, costituisce la conclusione di una complessa attività investigativa condotta mediante numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento nonché con costante attività tecnica. L’indagine, intrapresa nel luglio del 2016 e conclusasi nel mese di maggio 2017, permetteva di individuare una organizzazione dedita alla commercializzazione di sostanze stupefacenti operante a San Potito Sannitico che aveva organizzato una vera e propria “piazza di spaccio” con la vendita al domicilio della coppia composta da Valerio Cappello e Silveria Luciani, dotato di sistema di videosorveglianza per verificare eventuali controlli delle forze dell’ordine.

Nel corso delle indagini emergeva che il gruppo aveva quale fornitore di “fiducia”, Marco Ricigliano, il quale a sua volta utilizzava dei “corrieri” per rifornire lo stupefacente nonché “pusher” per la cessione dello stupefacente al dettaglio. Gli accertamenti svolti in fase d’indagine, nel consentire l’arresto  di  uno dei corrieri di Ricigliano ed il sequestro dello stupefacente, rilevavano la capacità operativa dell’associazione in grado di gestire e immettere sul mercato ingenti ed eterogenei quantitativi di sostanza  stupefacente (cocaina, eroina, hashish), dimostrando capacità di approvvigionamento continuo e sistematico, con cadenza giornaliera e con una suddivisione di compiti strutturalmente volti alla vendita al dettaglio, effettuata anche in luoghi convenzionali ed isolati, ben conosciuti alla “clientela”, quasi tutti studenti ed operai, che acquistavano la sostanza stupefacente per consumo personale o di gruppo.

Lo spaccio avveniva previo contatto telefonico con linguaggio convenzionale e cifrato, quasi mai esplicito, per concordare gli incontri e le cessioni che si verificavano in maniera discreta e veloce in luoghi abitudinari dei Comuni di San Potito Sannitico, Piedimonte Matese, Gioia Sannitica, Sant’Angelo di Alife, Alvignano e Dragoni.

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