Sono stati presi i ladri che nel febbraio 2019 hanno saccheggiato la farmacia dell’ospedale Maggiore di Trieste, rubando farmaci antitumorali per un valore di 400mila euro. Lo fa sapere una nota della Questura di Trieste, illustrando l’operazione “Remedium” congiunta di Polizia dello Stato e Carabinieri, coordinata dal procuratore di Trieste, Federico Frezza.
A far scattare le manette ai polsi di quattro uomini residenti nel Napoletano, indagati in concorso per il reato di furto aggravato, sono state la Squadra Mobile della Questura di Napoli e le compagnie partenopee dei carabinieri del Vomero, Stella e Marano e Tenenza di Melito, in provincia di Napoli. Si tratta di S.C., 39 anni, residente a Napoli, ritenuto uno degli elementi di spicco dell’organizzazione delinquenziale, che ha organizzato il furto, demandando l’esecuzione materiale ad A.S. e B.G., entrambi di 64 anni, residenti a Melito di Napoli, e P.A.L., 41, di Napoli.
I ladri avevano effettuato ripetuti sopralluoghi nella struttura ospedaliera triestina, spiegano gli inquirenti, e, una volta certi di poter colpire in sicurezza, hanno approfittato dell’oscurità e dell’assenza di personale sanitario per accedere all’interno della stessa. Travisati con passamontagna ed indossando guanti, hanno forzato porte e finestre fino a raggiungere il magazzino della farmacia e gli armadi refrigerati con i costosi medicinali destinati a pazienti oncologici. Asportati i farmaci di maggior valore economico, in tutto 291 confezioni, si sono allontanati con celerità dall’ospedale, dandosi alla fuga verso l’autostrada. Tuttavia la banda ha lasciato tracce sufficienti alle forze dell’ordine per poter risalire alla stessa, continuano dalla Questura.
Incrociando tabulati telefonici e le registrazioni di numerose videocamere di sorveglianza dentro l’ospedale, cittadine e autostradali, gli inquirenti sono risaliti a una Fiat Punto intestata ad una società di noleggio. Veicolo che, proveniente da Napoli, “aveva raggiunto Trieste anche i precedenti 31 gennaio e 5-6 febbraio 2019, date dei verosimili sopralluoghi in previsione del furto”, e un ulteriore veicolo intestato ad una società di noleggio non più esistente. Il movimento delle vetture ha evidenziando tappe a Napoli, Trieste e Milano.
Il traffico telefonico invece ha permesso di individuare anche un gruppo di matrice egiziana con sede in Lombardia, deputato alla ricettazione dei farmaci al di fuori dai confini nazionali (Egitto, Francia e Turchia). Da questo punto di vista risultano indagati altri che hanno avuto diversi ruoli sia nel furto, sia nella ricettazione dei medicinali trafugati, e l’investigazione triestina ora è concentrata proprio sulla ricostruzione della filiera illecita seguita dai farmaci trafugati, concludono dalla Questura.