Aversa (Caserta) – «Attendevamo da mesi la notizia del dissequestro dell’area interessata dal crollo in piazza Marconi, purtroppo la pandemia ha dilatato i tempi del sopralluogo dei tecnici incaricati dalla magistratura per accertare le cause del cedimento». Questa l’affermazione del sindaco di Aversa, Alfonso Golia, nel commentare il provvedimento di dissequestro delle macerie e di quello che resta dell’ex convento di San Girolamo. Dissequestro disposto (dopo oltre sei mesi da quella notte del 17 dicembre scorso) dal sostituto procuratore Josè Criscuolo della Procura della Repubblica di Napoli Nord dopo il sopralluogo disposto dal consulente tecnico di ufficio, l’ingegner Paolo Grazioso, nominato dallo steso magistrato.
«Il Comune – continua il primo cittadino normanno – già mesi fa ha intimato alla proprietà dell’immobile la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza di quel che resta della struttura, abbiamo reiterato la richiesta e nel caso di inottemperanza procederemo ad un’azione in danno anche se la proprietà è stata sempre disponibile a collaborare». «Riaprire la strada – ha concluso Golia – è un primo obiettivo, poi bisognerà lavorare per la riqualificazione e il recupero di tutta la zona di piazza Marconi». Sono stati necessari oltre sei mesi per disporre la perizia che dovrà portare a determinare le cause di quel crollo che solo per un caso fortuito non provocò una strage. Da allora, inspiegabilmente, sono trascorsi oltre sei mesi senza che potessero essere rimosse le macerie. Ora. Dopo il sopralluogo, giunge il nulla osta sia tecnico che giuridico alla rimozione di quelle macerie, consentendo la liberazione della strada e l’ordinaria circolazione nella piazza.
«L’area del crollo in piazza Marconi – commenta dalla maggioranza il consigliere comunale de ‘La politica che serve’ Mariano Scuotri – è stata finalmente dissequestrata. Ricordo a tutti che pochi giorni fa c’è stato il sopralluogo del Ctu incaricato dal magistrato che conduce le indagini (l’area era appunto sotto sequestro su ordine dell’autorità giudiziaria). Adesso stiamo predisponendo l’ordinanza alla proprietà per la rimozione delle macerie: fosse stato per noi, lo avremmo fatto tempo addietro, ma i tempi non dipendevano dalla nostra volontà».
«La giunta dei dilettanti allo sbaraglio – commenta critico dall’opposizione il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alfonso Oliva – come si è presa i meriti al posto dell’Enel che, su iniziativa della passata amministrazione, si è obbligata al rifacimento del manto stradale oggetto di interventi, ora promulga sui social il dissequestro dell’area di piazza Marconi oggetto del crollo come se fosse un proprio merito o successo». «Si preoccupino piuttosto – conclude Oliva – di ripristinare immediatamente la viabilità a favore dei residenti e dei commercianti che da mesi hanno dovuto cambiare in peggio le abitudini di vita. Noi dell’opposizione vigileremo affinché venga ripristinata la normalità nel centro storico affinché la piazza venga restituita agli aversani e non ai parcheggiatori abusivi».
Ed il vero nodo è proprio quest’ultimo. La piazza era oggetto di intervento grazie ad un progetto finanziato con fondi comunitari, ma svaniti per incapacità politica delle precedenti amministrazioni. Tra le altre cose, si vagheggiava, grazie ad alcuni sondaggi effettuati nella piazza, addirittura, di un parco archeologico che mirasse alla rivalutazione di una zona che aveva rappresentato l’insediamento principale dell’allora nascente prima Contea Normanna in Italia Meridionale, a ridosso del Castello di Rainulfo Drengot e della Cattedrale, nei primi decenni dell’anno Mille, oggi ridotta a degradato parcheggio in balìa dei parcheggiatori abusivi nelle serate di movida per non parlare dell’abbandono incontrollato di sacchetti di rifiuti.