Aversa (Caserta) – La guerra, soprattutto di nervi, in atto nel Partito Democratico di Aversa non si ferma, dovesse entrarci anche la morte. I seguaci dei consiglieri regionali Stefano Graziano e Gennaro Oliviero continuano a farsi dispetti quale che sia il terreno di scontro. Qualche giorno fa è venuta a mancare la madre del capogruppo consiliare dei Dem normanni, Paolo Santulli, notoriamente vicino a Oliviero ed in forte contrapposizione con Graziano. Allo stesso modo, è notorio che, fino all’ultimo congresso, che risale a tempo immemore, la sezione ha avuto un monopolio, quello di Graziano, che ha espresso Francesco Gatto segretario cittadino.
Con le nuove elezioni amministrative, e con la presenza di Santulli, questo monopolio pare essere giunto al capolinea. Si dice, infatti, che l’ultimo tesseramento veda soccombente il gruppo Graziano. Ma non vi è possibilità di provarlo visto che un congresso non si tiene né si intravede all’orizzonte. La lotta è cruenta, senza esclusione di colpi. Addirittura, pare che Gatto abbia chiesto agli organi del partito l’espulsione dello stesso Santulli, Eugenia D’Angelo e Francesco Forleo, rei di essere annoverati con il gruppo dei cosiddetti “dissidenti” rispetto al sindaco Alfonso Golia; gruppo che si completa con il presidente del Consiglio comunale, Carmine Palmiero, Luisa Diana Motti e Imma Dello Iacono. Si ricorderà che i sei fecero andare “sotto” Golia, in occasione di una pregiudiziale, avanzata dallo stesso primo cittadino, in Consiglio Comunale. Una figuraccia di quelle che non si dimenticano.
Ma la politica ha le sue leggi e, soprattutto, con l’avvicinarsi di appuntamenti elettorali, una stasi non dispiace a nessuno. Da qualche tempo, infatti, pare ci sia stata una tregua, sottoscritta con il sindaco, che si concluderà dopo le elezioni regionali del prossimo settembre. Allo stato l’amministrazione Golia è sbilanciata tutta dal lato Graziano, che la controlla attraverso i suoi rappresentanti. Santulli e compagni non sono rappresentati nemmeno in giunta dove, dopo le nomine iniziali collegate al consigliere regionale originario di Teverola, si sono aggiunti due ulteriori assessori: Elena Caterino, che è una delle principali sostenitrici di Graziano, già sua collaboratrice in Regione, e Mario De Michele, voluto da Marco Villano, anch’egli uomo di Graziano e suo collaboratore in Regione.
In questo quadro, di guerra tutt’altro che fredda, si è consumata una sorta di vendetta che ha colpito la famiglia Santulli, sia Paolo che il fratello Lello, uno degli storici del partito di Aversa. Hanno avuto, come detto, un grave lutto in famiglia, ed il segretario Gatto, per solidarietà, alquanto pelosa, ha deciso di non fare i manifesti del partito, cosa che quaranta giorni fa è stata fatta per un iscritto, ma una locandina, formato A4, che ha affisso all’esterno della sezione. Ovviamente questi dirigenti non si sono potuti sottrarre di partecipare ai funerali. A mettere la classica “pezza” la segreteria regionale Dem che ha fatto affiggere in città manifesti “riparatori”.