Aversa, riscossione entrate comunali: PubliServizi ricorre al Tar contro affidamento a Sogert

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Gara per la riscossione delle entrate comunali aggiudicata provvisoriamente alla Sogert, ma il futuro si prospetta burrascoso sia per motivi legati all’andamento della gara che per quanto riguarda i tributi non riscossi che dovrebbero essere affidati al nuovo soggetto della riscossione. Ad annunciare il ricorso al Tar Campania la PubliServizi «per svariati motivi, ma la cosa più strana e inquietante è che, alla luce della delibera che ha approvato il consuntivo 2019 e cancellato residui di difficile esazione, portando a un disavanzo di 19 milioni di euro, e della determina con la quale la dirigente affida solo oggi le notifiche degli avvisi di pagamento per Imu e Tari 2015, appare chiaro e scontato che nella gara indetta due anni fa non vi era nulla da riscuotere coattivamente». «Allora, – proseguono dalla PubliServizi – il timore è che al futuro concessionario, nel caso in cui venisse affidato il servizio, vengano consegnate delle attività non previste dalla gara. In sostanza dei veri e propri affidamenti diretti di cui non mancheremo di informare l’Anac».

Insomma, la bufera sulla gara per l’appalto dei servizi di riscossione di tutte le entrate comunali, da pubblicità, all’affissione, alla Tosap, Tari e Imu sino ai canoni per il mercato ortofrutticolo, quelli idrici e quelli relativi alla fiera settimanale non accenna a placarsi, con una partita in gioco il cui esito si riflette non solo sulle ditte partecipanti alla gara ma anche sui contribuenti aversani e sulle casse della città normanna. Già in precedenza la stessa PubliServizi aveva chiesto una gara ex novo, una considerazione di non poco conto che si riflette come un macigno sui conti del Comune. In quel capitolato di gara, ormai vecchio di anni, si faceva riferimento, infatti, a 26 milioni di euro di crediti per entrate da riscuotere, liquidi, certi ed esigibili. Cosa non vera se si considera che il consuntivo li ha praticamente azzerati. La società di riscossione chiede all’amministrazione «di accertare che non siano mutate le condizioni a suo tempo previste in relazione alle prestazioni da erogare e ai corrispettivi conseguibili. In sostanza, allo stato, risulta necessario che venga data evidenza dell’effettiva ed attuale sussistenza degli elementi che sono stati posti a base della gara, in particolare, con riferimento alla effettiva quantificazione dei carichi da gestire e che tenga conto delle possibili, per non dire certe, prescrizioni e decadenze maturate».

«Non capisco – ha dichiarato l’assessore alle Finanze, Francesca Sagliocco – a cosa si fa riferimento quando si parla di affidamento diretto. In questo momento la gara si è conclusa e siamo nella fase dell’acquisizione della documentazione per procedere alla sottoscrizione del contratto che è l’ultimo atto di una procedura ad evidenza pubblica europea aperta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità prezzo. Il contratto avrà durata di 36 mesi e avrà ad oggetto la riscossione coattiva delle entrate tributarie dell’ente, Imu e Tari, e di quelle patrimoniali: idrico, cimitero, codice della strada, mercato ortofrutticolo, fiera settimanale, canoni locazione e canoni uso impianti sportivi e palestre nonché la riscossione e l’accertamento ordinario dei tributi minori, Tosap pubbliche affissioni e imposta comunale sulla pubblicità». «I circa 26 milioni di euro cui si fa riferimento – conclude Sagliocco – sono ripartiti nei 36 mesi, il che significa che ogni anno dovrà essere assicurato un importo di circa 8 milioni e 800mila euro, che dovrebbe essere assolutamente capiente rispetto alle entrate dell’ente».

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