“Una vergogna che va avanti dal 2013 e che sta mettendo in ginocchio un comparto importantissimo come quello bufalino”. Questa l’amara considerazione di Alfonso Oliva, candidato al Consiglio Regionale della Campania – Circoscrizione Caserta con Fratelli d’Italia.
“Sono circa 10mila – spiega l’avvocato aversano – le bufale abbattute nell’ultimo anno a causa di un focolaio di brucellosi. Sono abbattimenti che stanno, di fatto, sterminando le mandrie che insistono sui territori di Mondragone, Castel Volturno e Villa Literno. Una ricchezza, in termini economici che andrebbe tutelata. Una questione che va avanti dal 2014, quando il piano di vaccinazioni per contrastare la zoonosi, è stato sostituito dall’applicazione di nuovo regolamento regionale che prevede l’abbattimento di capi di bestiame quando si supera la soglia di emergenza del 2% di infezione. La battaglia degli allevatori, si basa proprio sulla necessità di reintrodurre il sistema di vaccinazioni che aveva portato il grado di infezione sotto la soglia del 2%”.
La preoccupazione costante degli allevatori resta quella che il patrimonio bufalino venga dimezzato, per non parlare dei costi da sostenere per i singoli abbattimenti. Per questo, secondo Oliva, “sarebbe opportuno che la Regione Campania applicasse il regolamento 429 emanato il 31 marzo del 2016 dalla Comunità Europa e ritornasse ad un sistema di vaccinazione, che fino al 2013 aveva funzionato”. “Ma da questo orecchio il presidente De Luca non ci sente – incalza il candidato del partito di Giorgia Meloni – e mentre obbliga gli allevatori casertani ad abbattere i loro capi ed a produrre meno mozzarella di bufala, concede finanziamenti a pioggia a quelli salernitani per garantire il futuro alla ‘Zizzona’ di Battipaglia ed affini. Come sempre due pesi e due misure, in fin dei conti la provincia di Caserta non è mai stata la sua priorità”.