“Questa non è una cerimonia di inaugurazione, siamo qui per un test. Non è una passerella. Il Governo vuole toccare con mano e verificare l’andamento dei lavori”. Così il presidente del consiglio Giuseppe Conte, oggi sull’isola artificiale alla bocca di porto del Lido per la prima prova di sollevamento in contemporanea delle quattro barriere del Mose. “Quando siamo venuti qui lo scorso 12 novembre abbiamo promesso che il Mose sarebbe stato completato, e il prossimo autunno inverno ci sarà uno strumento di salvaguardia della città”, continua Conte. “L’opera sarà completata nel 2021, ma noi abbiamo anticipato i tempi. Se oggi il funzionamento corrisponderà alle nostre aspettative, noi il prossimo autunno avremo uno strumento per evitare che si ripetano situazioni” come quelle dello scorso novembre.
“Non dimentichiamo corruzione e malaffare” – “Oggi qui ci sono dei movimenti di protesta, è giusto che ci sia una visione articolata e dialettica”. Quindi, “oggi dico a chi sta protestando, concentriamoci sull’obiettivo: dobbiamo augurarci che funzioni” per salvaguardare Venezia. “Noi non abbiamo progettato l’opera, siamo arrivati all’ultimo miglio e una politica responsabile in questa situazione deve assumersi la responsabilità e finire”, precisa Conte. Il Mose è un’opera che “ha attirato moltissime critiche, è stata rallentata nella sua esecuzione ed è stata oggetto di chiari episodi di corruzione e malaffare che ne hanno compromesso il completamento. Non dobbiamo dimenticare nulla, è la storia”.
Ponte Morandi – “Saremo a Genova e lì sarà una inaugurazione”, ha poi detto Conte parlando del nuovo ponte Morandi di Genova. “Oggi ci stiamo sorprendendo che abbiamo realizzato un ponte con una tale velocità che non è ancora completata la procedura di revoca, che sarà completata nei prossimi giorni”, aggiunge Conte ringraziando chi ha lavorato anche durante il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus.
Coronavirus, verso proroga emergenza – “Nessuno deve sorprendersi se ci avviamo verso la proroga dello stato di emergenza” legato al coronavirus. “Lo stato di emergenza non significa che non teniamo sotto controllo il virus, significa semplicemente che siamo poi nella condizione di continuare ad adottare le misure necessarie, anche minimali”, continua Conte. “Quindi non vi dovrete sorprendere se la decisione sarà di prorogare lo stato di emergenza. Perché se non lo prorogassimo- specifica il premier- non avremo più gli strumenti e i mezzi per continuare a monitorare e poter intervenire e circoscrivere”.
Zaia chiede ripristino magistrato delle acque – “Se il presidente Conte volesse fare un dono al Veneto, potrebbe rivedere la scelta del 13 giugno 2014, quando il governo Renzi ha decretato la fine del magistrato alle acque, nato nel 1501. È ora di ripristinare questo ragionamento e di dare il potere al Comune. Perché è giusto che con l’acqua alta il sindaco possa rispondere ai cittadini”, ha chiesto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Conte: “Magistrato acque? Meglio struttura di gestione” – In merito alla proposta di Zaia, Conte ritiene che “il magistrato alle acque ha una grande tradizione storica, ma in realtà con il magistrato alle acque si assommerebbe la responsabilità della gestione di quest’opera, che è molto complessa, a una singola persona. Con la struttura che stiamo predisponendo, invece, c’è una responsabilità collegiale di tutti i soggetti che hanno titolo”. “Abbiamo creato le premesse e stiamo lavorando ad una struttura a cui prenderanno parte tutte le autorità che hanno titolo, anche locali, e saranno rappresentate”, afferma Conte parlando della struttura di gestione del Mose. “La norma è stata già predisposta e la stiamo affinando, vorremmo addirittura inserirla già in sede di conversione del decreto semplificazione”, anticipa il presidente del Consiglio. La struttura “sarà articolata, composita, e raccogliendo le indicazioni di tutti presidierà alla manutenzione e al funzionamento completo e all’approvvigionamento finanziario di questa struttura”.
Porto Venezia, De Michele: verifiche bilancio – “Abbiamo attivato presso la direzione generale Porti del nostro ministero la verifica del bilancio dell’Autorità portuale di Venezia, contiamo nel giro di qualche giorno di finire questa verifica e rispetto alle verifiche che faremo prenderemo decisioni conseguenti”. Così il ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli in merito alla situazione dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico settentrionale, che rischia il commissariamento dopo che il comitato di gestione ha bocciato il bilancio consuntivo 2019. “Tendenzialmente io prendo decisioni basandomi sui fatti e vorrei continuare a fare così”, conclude De Micheli. IN ALTO IL VIDEO