“Arrestateli, ovvero fermateli per il bene della Città”. Il manifesto anonimo è volutamente ambiguo, ma spiega subito l’etimologia di quello “Arrestateli” che vuole stare per “Fermateli” rivolto agli esponenti della maggioranza di centrosinistra. Ma il sindaco Alfonso Golia non ci sta e a quella che potrebbe anche essere classificata come goliardata (non in nomen omen) risponde: “Per qualche anonimo dovrebbero arrestare me e tutti i consiglieri di maggioranza. Un atto vigliacco contro cui agiremo in tutte le sedi”.
In verità, non è la prima volta che un manifesto simile compare sui muri della nostra città. Era già avvenuto una trentina di anni fa con il vecchio Pci dell’onorevole Angelo Maria Jacazzi che, però, si era firmato. “Questa mattina in città – ha scritto Golia in un lungo post sul proprio profilo social – è stato affisso un manifesto anonimo c’è il mio nome, l’elenco (sbagliato) dei consiglieri comunali di maggioranza e la scritta “Arrestateli”. Non hanno avuto nemmeno il coraggio di firmarsi”. “Evidentemente – ha continuato il sindaco – in questa città il lavoro per la legalità dà fastidio a qualcuno abituato a non rispettare le regole, a non pagare le tasse, a voler lasciare che tutto scorra nell’indifferenza generale”.
Subito dopo una serie di domande che servono a ricordare quanto questa maggioranza, a suo giudizio, ha fatto: “Ci devono arrestare perché abbiamo in piena trasparenza fatto emergere un disavanzo nel bilancio di 19 milioni di euro? Ci devono arrestare perché abbiamo deciso che contro l’evasione ci vuole la tolleranza zero? Ci devono arrestare perché sull’igiene urbana andiamo alla radice del problema e lo risolveremo definitamente? Ci devono arrestare perché non si fanno più affidamenti diretti? Ci devono arrestare perché abbiamo messo mano con determinazione al patrimonio scolastico cittadino? Ci devono arrestare perché stiamo facendo un Puc che metterà fine alla cementificazione del territorio? Ci devono arrestare perché appena insediati abbiamo presentato denunce per una serie di anomalie nel cimitero? Ci devono arrestare perché cambierà la riscossione, anche dell’acqua, dove c’è un ammanco milionario? Ci devono arrestare perché agli esposti anonimi rispondiamo con denunce mettendoci la faccia? Ci devono arrestare perché chiediamo i pagamenti e gli arretrati a chi ha in concessione beni comunali? Ci devono arrestare perché sui buoni spesa abbiamo dato tutto alla finanza che ha scoperto una decina di furbetti? Ci devono arrestare perché i nostri principi sono equità rigore e trasparenza?”.
Poi Golia giunge alle conclusioni: “Un attacco vigliacco che ci vedrà agire in tutte le sedi, Non ci fermerete, andiamo avanti con la stessa determinazione. Oggi come un anno fa sempre al servizio della comunità, senza interessi. Arrestateci tutti!”. A nostro avviso l’iniziativa è mediaticamente forte, un solo neo: la firma doveva esserci. Pare, infatti, di essere di fronte a persone che hanno paura delle loro stesse azioni.