Aversa (Caserta) – Piazza Marconi, parte la diffida per la proprietà dell’ex convento di San Girolamo a rimuovere con immediatezza le macerie conseguenza del crollo avvenuto all’alba del 17 dicembre scorso (leggi qui). Macerie che bloccano la carreggiata creando, al di là della vista non bella, disagi ad automobilisti e pedoni. Un atto dovuto quello del primo cittadino aversano Alfonso Golia dopo che agli inizi del mese di luglio (a ben sette mesi dall’accaduto) vi è stato il dissequestro da parte della Procura di Napoli Nord sottoscritto dal sostituto procuratore José Criscuolo, incaricato di verificare le cause che hanno provocato il crollo dell’edificio abbandonato da diversi anni, dopo essere stato utilizzato anche quale sede dell’allora scuola media intitolata a Domenico Cimarosa.
Golia ha, infatti, emesso un’ordinanza indirizzata al responsabile legale della Curia Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli, ente proprietario dell’immobile, per «l’esecuzione ‘ad horas’, e comunque non oltre dieci giorni dalla notifica e previa comunicazione all’Ufficio Tecnico e al Comando della Polizia Locale, dei lavori necessari alla rimozione di ogni detrito e maceria presente nell’area pubblica occupata presso il fabbricato sito in piazza Marconi». «Il nostro obiettivo primario – ha dichiarato il sindaco normanno – è quello di riqualificare la piazza. In questo senso ho in serbo per la città una bella sorpresa, riguardante il futuro di uno dei luoghi che rappresenta un tassello importante per il nostro centro storico». Una piazza, in verità degradata da anni, Da tempo oggetto, a parole, di recupero, con un progetto approvato anche in giunta nel 2015. Ma poi cancellato dall’elenco delle opere pubbliche inserite nell’apposito piano triennale. In questo senso dal sindaco Golia viene un’assicurazione: «A settembre concludo l’iter della devoluzione dei mutui e apposto anche la somma».
Nulla di definitivo per quanto riguarda il progetto che sarà adottato, In pole position proprio il progetto del 2015, redatto dall’architetto Gianluca Cioffi, anche perché per utilizzare i fondo derivanti dai residui dei mutui bisogna avere un progetto già approvato. Insomma, dopo l’ultimo sfregio dovuto a sette mesi di permanenza di macerie in una piazza già degradata, sebbene in pieno centro storico, pare si riesca ad intravvedere la luce in fondo al tunnel anche se rimane l’interrogativo di cosa accadrà nell’area sulla quale insistono i resti del convento che poco o nulla ha dell’antica chiesa di san Girolamo.