Gricignano, Consiglio Comunale rinvia adesione a Consorzio Idrico

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Una “partita” assai combattuta pur in assenza di pubblico, con ripetuti batti e ribatti tra maggioranza e opposizione e qualche scintilla anche all’interno della stessa coalizione del sindaco Vincenzo Santagata. Parliamo della seduta del Consiglio Comunale di Gricignano tenutasi stamani, convocata dalla presidente Maria Cristina Della Gatta ancora una volta in modalità “a porte chiuse” per evitare assembramenti in virtù delle misure anti-Covid.

Lunga discussione già a partire dal primo punto all’ordine del giorno: l’adesione al Consorzio Idrico “Terra di Lavoro”, argomento poi rinviato alla prossima seduta su proposta di Santagata. E’ stato proprio il sindaco a spiegare i motivi della decisione che intende adottare la sua amministrazione: “Innanzitutto si tratta di un’adesione, non di una convenzione. Dopo il riordino del ciclo integrato delle acque è stata individuata come soluzione la costituzione degli Ato (Ambiti territoriali ottimali) ma dal 2015 ad oggi la Regione non è riuscita ad organizzarli e, intanto, ha dato possibilità ai comuni di operare in maniera autonoma per il servizio idrico integrato comunale. Oggi proponiamo l’adesione al Consorzio Idrico per risolvere varie criticità. La prima è che riscossione svolta da Publiservizi è carente sotto il profilo dell’incasso del ruolo, una criticità ormai storica. Da anni il Comune ha un incasso che si aggira intorno al 10-15%, percentuale molto bassa che non si riesce a far aumentare. Rispetto ai 600mila euro che ci costa la gestione del servizio nell’ultimo bilancio avevamo a ruolo 400mila euro. C’è, quindi, un gap di almeno 200mila euro in meno. Inoltre, ci sono i costi per i lavori di manutenzione della rete idrica, oggi non inseriti in canone ma finanziati con altre risorse, quindi a danno di altri servizi. Il consorzio, invece, pur rimodulando la tariffa in rialzo, si occuperebbe in maniera completa del ciclo delle acque, ovvero di formazione ruolo, incasso, e anche di scovare allacci abusivi, e della manutenzione della rete. Il Comune, pertanto, si scaricherebbe di buona parte delle criticità del ruolo idrico”. Nel proporre il rinvio dell’argomento per avere un confronto sull’opposizione, il primo cittadino ha sottolineato: “Non vogliamo mettere le mani in tasca ai cittadini ma trovare una quadra di bilancio, favorire un servizio efficiente in linea con gli standard e, soprattutto, non far fallire il Comune a causa di costi da sostenere senza le dovute entrate”.

Da parte sua, il capogruppo dell’opposizione, Vittorio Lettieri, come già annunciato giorni prima dell’Assise, ha ribadito che l’adesione al Consorzio “è una scelta scellerata”, argomentando: “E’ vero che si va verso l’Ato ma è scorretto dire che bisogna aderire obbligatoriamente. Resta, infatti, una facoltà dell’Ente di aderire o meno al Consorzio. E non è vero che il Comune non è in grado di gestire internamente la manutenzione. Il sindaco la scorsa settimana ha elogiato l’assessore ai Lavori pubblici, Carlo Munno, che, con una squadra di Lsu, ha provveduto a lavori di manutenzione”. Lettieri ha poi snocciolato alcuni numeri: “L’adesione al Consorzio comporterebbe l’aumento della quota fissa da 8 euro a 39 euro. Una richiesta di subentro da 16,50 a 80 euro. Un allaccio da 111 euro a 300 euro. Una disdetta da 16 euro a 50 euro. E poi il sindaco dice che non vuole mettere le mani in tasca ai cittadini?”.

Replica di Santagata: “I lavori fatti da Munno e dagli Lsu sono lavori meno importanti e ai quali, comunque, spesso seguono spese per chiamata di una ditta che deve scavare o effettuare altri interventi. Ci sono, pertanto, dei costi, sicuramente diminuiti rispetto agli anni passati, ma sono comunque costi. “E’ vero ha continuato il sindaco – che aumentando la tariffa non si elimina l’abusivismo. Ma è una soluzione necessaria perché, avendo costi maggiori di 200mila euro rispetto alle previsioni, oggi ci ritroviamo a fare i conti con un servizio svolto in deficit, togliendo risorse ad altri servizi. Senza dimenticare che quest’anno, invece dei consueti 800mila euro, riceveremo 125mila euro in meno dal fondo di riparto dello Stato poiché questo è stato anticipato durante l’emergenza sanitaria per i buoni spesa. Come potremmo fare un bilancio in queste condizioni? Dovremmo tagliare tutti i servizi e riuscire a malapena a pagare gli stipendi ai dipendenti. L’unica risorsa di autofinanziamento locale è l’Imu, per la quale ad oggi, a causa del Covid, abbiamo incassato circa il 10%. Con queste previsioni di entrate dove andiamo?”.

A quel punto Lettieri ha puntato il dito contro l’abusivismo: “I costi sono esorbitanti anche perché ci sono molti allacci abusivi. Iniziamo dalla zona Cardoni dove una parte di Succivo è attaccata abusivamente sulla rete di Gricignano”. E ha proposto: “Vogliamo adeguare le tariffe agli standard regionali? Bene, facciamolo, ma che i soldi restino al Comune. Con gli aumenti previsti con l’adesione al Consorzio ci sarà per ogni famiglia un aumento di 130 euro annui, circa 400mila euro complessivi. E perché li deve gestire consorzio? E se in futuro, come prevedibile, arriveranno finanziamenti per la rete idrica questi li deve gestire il Comune”. Sulla lotta all’abusivismo per la riduzione dei costi si è dichiarato dello stesso parere anche il consigliere di opposizione Andrea Moretti: “Con la mia amministrazione – ha detto l’ex sindaco – abbiamo ridotto del 90% gli sprechi d’acqua. Per recuperare quei 200mila euro bisogna eliminare gli allacci abusivi. Poi, tra un anno, vedremo i risultati”. Sul punto Santagata ha chiarito: “Anche a noi interessa combattere l’abusivismo, tuttavia è impossibile per Gricignano stanare gli abusivi in zona Cardoni poiché non è nostro territorio. Abbiamo chiesto al Comune di Succivo di aiutarci ma evidentemente hanno altre priorità. Pertanto, – ha spiegato il sindaco – abbiamo pensato di collocare un’altra chiave d’arresto in modo da bloccare la fornitura idrica a chi abusivamente è allacciato sulla nostra rete. Ci stiamo muovendo in tal senso ma occorrono spese e tempi lunghi”. Alla fine, il rinvio dell’argomento è stato approvato con i voti della maggioranza, mentre l’opposizione, contraria all’adesione al consorzio a prescindere, si è astenuta.

Si è passati al punto riguardante il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, in particolare la decisione di cedere alcune strade campestri a cui sono interessati alcuni imprenditori per la realizzazione di stabilimenti nella zona industriale. L’opposizione si è astenuta mentre la maggioranza ha votato a favore, tranne il consigliere Gianluca Di Luise uscito dall’aula poco prima della votazione. Al suo rientro, quando già si era passati al punto successivo riguardante il regolamento per l’applicazione della Tari, la tassa rifiuti, la vicesindaco Anna Michelina Caiazzo ha giudicato il comportamento di Di Luise “irrispettoso” nei confronti dei cittadini. Dal canto suo, Di Luise ha motivato la sua scelta con il fatto che non riteneva esaustive le delucidazioni date nel corso della discussione dal dirigente dell’ufficio tecnico, intervenuto in aula. La seduta si è conclusa con la comunicazione al Consiglio della nomina della commissione consiliare “Ambiente, Ecologia, Urbanistica e Lavori Pubblici”. IN ALTO IL VIDEO

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