Aversa (Caserta) – “Rendere via San Paolo interdetta alla circolazione veicolare nel fine settimana (venerdì, sabato e domenica nelle ore in cui la Ztl è attiva) eccetto per i residenti ed i gestori dei locali, autorizzando questi ultimi alle sole operazioni di carico e scarico merci”. Questo il punto centrale di un’interrogazione rivolta al sindaco Alfonso Golia, al comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino, e all’assessore al Commercio e Attività Produttive, Mario de Michele, dal consigliere comunale Gianluca Golia.
Una richiesta legittima se si tiene conto che in quella zona, a ridosso di via Seggio, arteria topica della movida, si riversano centinaia di giovani nei fine settimana dando vita a non poche difficoltà sia per i residenti che per gli avventori. “Nonostante la Ztl – scrive Gianluca Golia – alcune zone del centro storico continuano ad essere interessate da traffico veicolare e relativa sosta selvaggia. Tra queste zone possiamo ricordare Piazza San Paolo che, nonostante i divieti di sosta e fermata, il fine settimana è sistematicamente invasa da auto e moto”. Una situazione che determina una condizione di invivibilità della piazza a carico dei residenti, determinando inoltre un aspetto negativo in termini di sicurezza per i frequentatori degli esercizi commerciali che insistono in quella Piazza e che, sono costretti a muoversi con le auto in transito a pochi centimetri da loro”. “Questa soluzione – conclude il consigliere del centrodestra – determinerebbe un miglioramento in termini di ambiente e vivibilità (riduzione dello smog e dell’inquinamento acustico) ed in termini di sicurezza stradale (libertà di movimento dei pedoni senza auto in movimento). Inoltre, situazione andrebbe a ridare il giusto lustro ad una delle piazze più antiche della Città, dove trova sede anche il Vescovado”.
Proprio in quella zona, inoltre, si sta verificando una assurda guerra del Comune nei confronti del gestore di un noto locale che, al di là di ben quattro multe subite in poche settimane per occupazione di suolo pubblico, una assurdità date le disposizioni post pandemia, è stato costretto a ricorrere al Tar per ottenere una risposta da parte dell’ente sulla propria richiesta di mettere tavolini su suolo pubblico. Ed ora è in attesa del responso dei giudici amministrativi, continuando a collezionare sanzioni.